Era in un fienile, coperto dal guano dei colombi. Il quadro si rivela un Van Dyck. Venduto per 3 milioni

Il quadro si è rilevato una straordinaria opera di Van Dick, un grande studio di figura che egli avrebbe poi ripreso nel San Girolamo. La storia, l'approdo da Sotheby's

 

Anthony van Dyck (Anversa 1599-1641 Londra), Uno studio per San Girolamo, olio su tela, posato su tavola, pannello 95 x 58,5 cm. Incorniciato: 107,3 ​​per 80,6 centimetri. @ Sotheby’s

Era stato abbandonato in un fienile – esposto all’azione delle deiezioni dei colombi -, giunto in America non si sa attraverso quale via. Il quadro si è rilevato una straordinaria opera di Van Dyck, un grande studio di figura che egli avrebbe poi ripreso nel San Girolamo. Il dipinto venne acquistato a un’asta per 600 dollari. Nei giorni scorsi, l’opera è stata battuta all’asta, da Sotheby’s, per 3 milioni.

“Questo interessante studio della figura di un uomo anziano rappresenta un’importante scoperta del primo periodo di Sir Anthony van Dyck, un artista secondo solo a Sir Peter Paul Rubens nella gerarchia dei maestri fiamminghi del XVII secolo – scrive Sotheby’s – È uno degli unici due grandi studi su modelli dal vivo nell’opera di Van Dyck ed è stato eseguito mentre il giovane artista lavorava a stretto contatto con Rubens ad Anversa. L’opera è servita da studio per il dipinto di Van Dyck raffigurante il San Girolamo conservato al Museum Boijmans van Beuningen di Rotterdam datato dagli studiosi intorno al 1618-1620. La connessione tra i due è inconfondibile; gran parte della muscolatura è resa in modo uniforme e il braccio destro dell’uomo è posizionato in modo quasi identico. Il fatto che l’uomo nel presente esempio sia rivolto leggermente più a sinistra, tuttavia, chiarisce che Van Dyck ha eseguito quest’opera non come modello per uno specifico dipinto, ma piuttosto per comprendere l’anatomia umana e renderla in modo convincente nello spazio”.

Lo studio a olio è stato scoperto in un fienile di Kinderhook, nello stato di New York, nel 2002 e acquistato all’asta dal collezionista locale Albert B. Roberts. Sebbene il retro della tela fosse punteggiato da escrementi di uccelli, Roberts ritenne che l’opera fosse un dipinto del ‘Secolo d’oro olandese e la acquistò per 600 dollari. La sua scoperta è stata autenticata nel 2019, quando la storica dell’arte Susan Barnes l’ha riconosciuta come un’opera di Van Dyck «sorprendentemente ben conservata». «Lo schizzo a olio», ha scritto la studiosa, «è un reperto impressionante e importante che ci aiuta a capire meglio il metodo dell’artista da giovane».

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz