All’apparenza si rivela come un sigaro d’argento. Ma è ben di più. Un appassionato di metal detector ha trovato lo strano oggetto, durante uno delle ricerche condotte in un’area che gli sembrava dotata di “emanazioni”. In effetti chi pratica questa attività – che in alcuni Paesi è consentita – sviluppa un occhio particolare, rispetto al territorio, acquisendo una sensibilità particolare – anche in assenza di evidenti ruderi – per luoghi che furono oggetto della frequentazione umana. E’ la conformazione dell’area, sono anomalie innaturali. Ma è anche l’esposizione al sole, la vicinanza di una fonte. Sono anche segni impercettibili che aiutano il cercatore a pensare: “Oggi parto da qui”.
Il metal detector ha iniziato a suonare perentoriamente. L’uomo ha localizzato il punto di scavo, facendo oscillare più volte il rilevatore e ha estratto dallo zaino la paletta e il micro-rilevatore, che viene usato a contatto con il terreno come il naso di una cane da tartufi. Ed ecco il sigaro d’argento. “Un lingotto vichingo di metallo pregiato con funzioni monetarie” dicono gli archeologi. Una testimonianza storica di rilievo, al punto che la commissione non ha esitato a dichiarare il reperto “tesoro”.
Scoperto da detectorista John Smart, questo lingotto vecchio di 1.000 anni pesa 10,53 grammi ed è rimasto intatto nel corso dei secoli. Durante l’era vichinga, tali lingotti rappresentavano una forma essenziale di valuta, facilitando il commercio e le transazioni. Spesso tagliati per facilitare le transazioni, ogni lingotto porta con sé una storia unica, fornendo preziosi indizi sull’economia e sulle attività commerciali del tempo.
Il ritrovamento è avvenuto sull’ isola di Man, un territorio situato nel mar d’Irlanda, tra l’Irlanda e la Gran Bretagna. Nonostante il governo locale eserciti la sua giurisdizione, è sotto la responsabilità del Regno Unito, come dipendenza della Corona Britannica, ma non fa parte né del Regno Unito né del Commonwealth delle nazioni.
Secondo la leggenda, l’isola sarebbe stata creata durante una battaglia tra il gigante irlandese Fionn mac Cumhaill e il suo rivale scozzese. Si dice che Fionn, durante lo scontro, abbia strappato una parte di terra dal terreno e l’abbia scagliata nel Mar d’Irlanda, formando così l’isola di Man.
L’isola ha avuto una storia tumultuosa, essendo stata invasa dai sassoni e successivamente controllata dai vichinghi. Nel 1079, fu colonizzata dai norvegesi e annessa al regno di Norvegia da Godred Crovan. Successivamente, nel 1266, passò sotto il dominio scozzese in base al Trattato di Perth, per poi finire nelle mani di Edoardo I d’Inghilterra nel XIII secolo. Nel 1765, l’Isola di Man divenne parte del controllo della monarchia inglese.
Il ritrovamento di questo lingotto offre un’opportunità unica per esplorare la vita economica e commerciale dell’epoca vichinga. Allison Fox, curatrice del patrimonio nazionale di Manx per l’archeologia, sottolinea l’importanza di tali scoperte nel contesto più ampio della rete commerciale internazionale vichinga.
“Questi lingotti d’argento rappresentano un tassello fondamentale nella comprensione dell’economia vichinga e del suo ruolo nella rete commerciale dell’epoca”, afferma Fox. “Ogni ritrovamento come questo ci offre una finestra unica su un mondo antico, consentendoci di tracciare le rotte del commercio e di comprendere meglio la vita quotidiana dei vichinghi.”
Con l’assistenza del dottor Nicola George dell’Università di Liverpool, il Manx National Heritage ha condotto analisi scientifiche approfondite sul lingotto, confermando un contenuto d’argento superiore all’88%. Questo risultato non solo conferma l’autenticità del tesoro, ma fornisce anche preziose informazioni sulla composizione e sull’uso dell’argento durante l’era vichinga.
“Il nostro obiettivo è non solo preservare il passato, ma anche renderlo accessibile e comprensibile al pubblico”, afferma il dottor George. “Ogni analisi scientifica ci avvicina un po’ di più alla comprensione di come vivevano e commerciavano i vichinghi, offrendo uno sguardo prezioso su un’epoca affascinante della storia europea.”
Il lingotto sarà esposto nella Galleria vichinga e medievale del Museo Manx, offrendo al pubblico un’opportunità unica di immergersi nella storia e nell’arte del passato. La sua presenza aggiunge un’altra gemma al tesoro culturale dell’Isola di Man, invitando i visitatori a esplorare un’epoca di avventure e scoperte.
Con l’assistenza del dottor Nicola George dell’Università di Liverpool, il Manx National Heritage ha condotto analisi scientifiche approfondite sul lingotto, confermando un contenuto d’argento superiore all’88%. Questo risultato non solo conferma l’autenticità del tesoro, ma fornisce anche preziose informazioni sulla composizione e sull’uso dell’argento durante l’era vichinga.
“Il nostro obiettivo è non solo preservare il passato, ma anche renderlo accessibile e comprensibile al pubblico”, afferma il dottor George. “Ogni analisi scientifica ci avvicina un po’ di più alla comprensione di come vivevano e commerciavano i vichinghi, offrendo uno sguardo prezioso su un’epoca affascinante della storia europea.”
Il lingotto sarà esposto nella Galleria vichinga e medievale del Museo Manx, offrendo al pubblico un’opportunità unica di immergersi nella storia e nell’arte del passato. La sua presenza aggiunge un’altra gemma al tesoro culturale dell’Isola di Man, invitando i visitatori a esplorare un’epoca di avventure e scoperte.
Nel cuore del Mare d’Irlanda, l’Isola di Man non solo brilla per le celebri gare TT, ma anche per un patrimonio storico che continua a rivelare tesori nascosti. Di recente, un lingotto d’argento dell’epoca vichinga è stato dichiarato tesoro dal coroner of inquests dell’Isola di Man, aggiungendo un nuovo capitolo alla sua ricca storia.
Scoperto dal metal detector John Smart, questo lingotto vecchio di 1.000 anni pesa 10,53 grammi ed è rimasto intatto nel corso dei secoli. Durante l’era vichinga, tali lingotti rappresentavano una forma essenziale di valuta, facilitando il commercio e le transazioni. Spesso tagliati per facilitare le transazioni, ogni lingotto porta con sé una storia unica, fornendo preziosi indizi sull’economia e sulle attività commerciali del tempo.
Il ritrovamento di questo lingotto offre un’opportunità unica per esplorare la vita economica e commerciale dell’epoca vichinga. Allison Fox, curatrice del patrimonio nazionale di Manx per l’archeologia, sottolinea l’importanza di tali scoperte nel contesto più ampio della rete commerciale internazionale vichinga.
“Questi lingotti d’argento rappresentano un tassello fondamentale nella comprensione dell’economia vichinga e del suo ruolo nella rete commerciale dell’epoca”, afferma Fox. “Ogni ritrovamento come questo ci offre una finestra unica su un mondo antico, consentendoci di tracciare le rotte del commercio e di comprendere meglio la vita quotidiana dei vichinghi.”
Con l’assistenza del dottor Nicola George dell’Università di Liverpool, il Manx National Heritage ha condotto analisi scientifiche approfondite sul lingotto, confermando un contenuto d’argento superiore all’88%. Questo risultato non solo conferma l’autenticità del tesoro, ma fornisce anche preziose informazioni sulla composizione e sull’uso dell’argento durante l’era vichinga.
“Il nostro obiettivo è non solo preservare il passato, ma anche renderlo accessibile e comprensibile al pubblico”, afferma il dottor George. “Ogni analisi scientifica ci avvicina un po’ di più alla comprensione di come vivevano e commerciavano i vichinghi, offrendo uno sguardo prezioso su un’epoca affascinante della storia europea.”
Il lingotto sarà esposto nella Galleria vichinga e medievale del Museo Manx.
La scoperta di questo lingotto d’argento dell’era vichinga rappresenta un momento significativo nella storia dell’Isola di Man, svelando un pezzo prezioso del suo passato e alimentando la nostra comprensione di un’epoca affascinante e dinamica.
Fonte : Manx National Heritage