Forse gli spiriti si aggiravano, di notte. Forse tornavano nelle abitazioni in cui avevano risieduto, in vita. Si trattò allora di un esorcismo collettivo? Perché stanze che continuarono ad essere abitate sorgevano accanto a vani riempiti di terra rossa, alla base della quale si trovano oggetti utilizzati per possibili rituali? Quali colpe nasconde questo terreno? Dopo la chiusura stagionale del cantiere archeologico, gli studiosi sono alle prese con i materiali. Ed ecco le prime novità.
Küllüoba, un sito archeologico situato nella provincia di Eskişehir, Turchia, offre uno sguardo straordinario sulla vita delle comunità dell’età del Bronzo antico, tra il 3000 e il 2000 a.C. Questo insediamento, unico nel suo genere, si distingue per la disposizione degli edifici e per le pratiche enigmatiche che ne hanno caratterizzato la storia. Le recenti campagne di scavo hanno portato alla luce non solo abitazioni e oggetti d’uso quotidiano, ma anche una serie di misteriosi fenomeni di sepoltura deliberata che suggeriscono complessi rituali culturali e simbolici. Durante i lavori di quest’anno, iniziati a metà luglio, la scoperta più significativa è stata riscontrata in strutture risalenti a 5.200 anni fa, risalenti all’Età del Bronzo Antico, sul lato occidentale del tumulo. Gli esperti hanno scoperto che, dopo essere state completamente svuotate e pulite, le case e gli elementi al loro interno, come focolari, fosse per la cenere e silos, erano sepolti sotto un terreno sterile di colore rosso (caliche). Anche i silos, fatti di fango fragile, sono stati deliberatamente conservati intatti sotto il terreno.
Inoltre, gli archeologi hanno scoperto vertebre di pecora e capra tra le pietre che riempivano porte e finestre, indicando un rituale sacrificale. Ipotizza che anche il posizionamento di una singola brocca nera e lucida con becco, gettata nella struttura accuratamente pulita per essere rotta, potrebbe essere parte di questo rituale.
L’archeologo Türkteki ha dichiarato all’agenzia Anadolu (AA) che l’area da loro scavata quest’anno risale al 3200-3000 a.C. ed è l’insediamento più antico della regione.
L’insediamento: struttura e organizzazione
Gli edifici scoperti a Küllüoba presentano una planimetria ordinata. Le abitazioni rettangolari, costruite principalmente in mattoni di fango, sono disposte attorno a cortili centrali. All’interno di queste strutture sono state identificate aree destinate a specifiche funzioni: stanze per la vita quotidiana, spazi per l’immagazzinamento e angoli con forni per la preparazione del cibo. La progettazione riflette una società ben organizzata, con divisioni funzionali degli spazi.
La maggior parte degli edifici conservati mostra segni di abbandono e distruzione, spesso attribuibili a incendi. Ciò che rende particolari questi resti è il fatto che molti edifici siano stati intenzionalmente sepolti dopo il loro utilizzo. Strati di terra, applicati in maniera sistematica sopra le strutture, indicano una sepoltura deliberata, un gesto che va oltre le esigenze pratiche di demolizione e suggerisce un significato simbolico.
La pratica della sepoltura rituale
La sepoltura intenzionale degli edifici rappresenta uno degli aspetti più enigmatici del sito. Secondo gli archeologi, questa pratica potrebbe avere diverse spiegazioni. Una delle ipotesi principali è che si trattasse di un rituale di chiusura, volto a segnare la fine di un ciclo abitativo o a proteggere il luogo. Questo tipo di comportamento rituale non è unico a Küllüoba: in Anatolia, a Çatalhöyük, gli archeologi hanno riscontrato pratiche simili, con resti di edifici trattati in modo simbolico per sigillare il passato o per esorcizzare eventi traumatici.
Le evidenze trovate a Küllüoba suggeriscono che la sepoltura rituale potrebbe essere stata una risposta a eventi di grande impatto, come disastri naturali, invasioni o cambiamenti culturali e religiosi. Sigillare un edificio attraverso la terra poteva significare onorare il ricordo della comunità che vi aveva abitato, proteggere il luogo dagli spiriti maligni o marcare il passaggio a una nuova fase della vita.
Gli oggetti rinvenuti e il loro significato
Durante gli scavi, sono emersi numerosi reperti, tra cui ceramiche decorate, strumenti in pietra e oggetti metallici, che forniscono un quadro dettagliato della vita quotidiana e delle credenze degli abitanti di Küllüoba. La qualità e la quantità dei manufatti ritrovati suggeriscono che il sito fosse un centro significativo, forse un punto di snodo nelle reti commerciali e culturali dell’epoca.
Alcuni degli oggetti sembrano avere una valenza simbolica, collegandosi ai rituali di sepoltura degli edifici. Per esempio, sono stati trovati frammenti di ceramiche deliberatamente spezzati e depositati sopra gli strati di terra che ricoprivano le strutture, un gesto che potrebbe rappresentare un’offerta o un atto rituale di “rottura” del legame con il passato.
Un enigma che continua a sfidare
La scoperta degli edifici di Küllüoba, e soprattutto la loro sepoltura intenzionale, apre nuove domande sulla natura delle società antiche. Era un gesto di protezione, di commemorazione o di purificazione? O rappresentava un cambio radicale nelle tradizioni e nella visione del mondo degli abitanti?
Küllüoba rimane un sito archeologico cruciale per comprendere le dinamiche culturali, economiche e simboliche dell’Anatolia dell’età del Bronzo. Con ulteriori studi e scavi, si spera di decifrare completamente i significati nascosti dietro queste pratiche misteriose, restituendo un capitolo ancora più ricco della storia umana.