Agata Treccani descrive qui la propria opera, premiata al Nocivelli 2019
www.premionocivelli.it/artista/agata-treccani
“Viviamo in un mondo in cui si costruiscono alberi che emettono dati e connessioni. Ecco a voi il nuovo ossigeno dell’uomo. Lo spazio è modificato da quella realtà che ci ostiniamo a chiamare virtuale, ma che evidentemente si sta unendo al reale, creando una dimensione ibrida a noi ignota. Nella mia ricerca i ripetitori e gli armadietti stradali sono rappresentati in relazione all’elemento naturale mostrando il contrasto e allo stesso tempo la coesione tra di essi, un paesaggio familiare per la nostra quotidianità”.
“Lavoro cercando umanità in ciò che mi circonda. L’umanità che per definizione è caratteristica umana, per paradosso o contraddizione, viene additata spesso a tutto ciò che umano non è. Ad oggi l’uomo sembra più impegnato a trovare se stesso in tutto ciò che non è un suo simile. Il digitale, gli oggetti o gli animali sono intrisi di umanità grazie alla nostra percezione di essi. Cerco e studio il “Rapporto” inteso come relazione, in quanto può implicare ‘connessione’ più o meno oggettiva di momenti della realtà o del pensiero. L’elemento di modifica del contemporaneo sembra appartenere proprio al nostro rapporto con noi stessi, con lo spazio, il tempo ed con il mondo e non solo”.
“Come diceva Cartesio “ cogito, ergo sum”, penso dunque sono, negli anni 20’ del 2000 si potrebbe riscrivere il pensiero cartesiano come “video, ergo sum”, vedo dunque sono, poiché il nostro sguardo è l’unico giudice che abilita a reale o valido l’oggetto osservato nell’epoca della post-verità e del social”.
“Sono nata nel 1995 ad Asola, in provincia di Mantova. Laureata con diploma accademico di I livello presso l’Accademia di Belle Arti Santagiulia di Brescia in pittura. Ad oggi studio presso l’Accademia di belle arti di Venezia, nel corso di biennio specialistico in arti visive, dovrò discutere la tesi per il diploma di secondo livello con relatore Prof. Riccardo Caldura in Febbraio. Attualmente vivo e lavoro tra Brescia e Venezia. Per il prossimo futuro prevedo di continuare la mia ricerca intensificando la produzione, in specifico la creazione di un “documentario cartaceo” relativo alla tesi e altre opere che potrete certamente vedere sul mio sito ed in una piccola mostra personale che sto progettando”.
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Agata Treccani, "Video ergo sum". E osservando una pianta dipinta l'occhio ossigena la mente
"Lavoro cercando umanità in ciò che mi circonda. L’umanità che per definizione è caratteristica umana, per paradosso o contraddizione, viene additata spesso a tutto ciò che umano non è. Ad oggi l’uomo sembra più impegnato a trovare se stesso in tutto ciò che non è un suo simile. Il digitale, gli oggetti o gli animali sono intrisi di umanità grazie alla nostra percezione di essi. Cerco e studio il “Rapporto” inteso come relazione, in quanto può implicare ‘connessione’ più o meno oggettiva di momenti della realtà o del pensiero. L’elemento di modifica del contemporaneo sembra appartenere proprio al nostro rapporto con noi stessi, con lo spazio, il tempo ed con il mondo e non solo".