All’asta 43 gioielli d’artista della collezione di Marina Ripa di Meana. Eccoli, tutti, nell’articolo

Opere che portano con sé lo sfarzo, gli eccessi e la visione vitalisticamente trasgressiva che percorse la società italiana tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Quindi specchio di un'epoca che sapeva sognare e trasformare i propri sogni in progetti ed oggetti. Nella ricerca della libertà assoluta. Una cura per lo sguardo appassito dei nostri ultimi anni asfittici, tra recessione, pandemia e un insopportabile dominio del politicamente corretto


Gioielli unici, d’artista, che provengono dalla collezione di Marina Ripa di Meana. 43 lotti saranno battuti all’asta da Pandolfini, il 23 giugno, a Firenze. Opere che portano con sé lo sfarzo, gli eccessi e la visione vitalisticamente trasgressiva che percorse la società italiana tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Quindi specchio di un’epoca che sapeva sognare e trasformare i propri sogni in progetti ed oggetti. Nella ricerca della libertà assoluta. Una cura per lo sguardo appassito dei nostri ultimi anni asfittici, tra recessione, pandemia e un insopportabile dominio del politicamente corretto.
Maria Elide Punturieri, detta Marina, (Reggio Calabria, 21 ottobre 1941 – Roma, 5 gennaio 2018) fu il netto contrario di ciò che, oggi, siamo.
Marina si affacciò al mondo romano come stilista, aprendo un atelier di alta moda in Piazza di Spagna, a Roma, con l’amica Paola Ruffo di Calabria, divenuta poi principessa di Liegi e regina del Belgio. Fu conosciuta – nelle sue numerose e vulcaniche attività – prima il cognome di Lante della Rovere – primo marito – poi con il cognome del secondo marito, Ripa di Meana.
I gioielli all’asta furono realizzati da artisti, come pezzi unici. Di seguito, cliccando sul link sicuro, qui sotto ogni gioiello con relativa scheda.
www.pandolfini.it/it/asta-1068/charme-e-fantasia-i-gioielli-dartista-di-marin.asp?action=reset

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz