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Antonella Giapponesi Tarenghi
La parola dipinta
Galleria civica Bosio
Piazza Malvezzi
Desenzano del Garda (Bs)
16 luglio-7 agosto.
Inaugurazione: 16 luglio 18,3O
Orari: Marted’, 10-12,30;
giovedì e venerdì 16-19,30
sabato e festivi 10,30-12,30
16-19,3o. Entrata libera
TESTO CRITICO IN CATALOGO
di Maurizio Bernardelli Curuz
La mostra di Antonella Giapponesi Tarenghi è un’esperienza iniziatica. Dall’opera al nero, in cui il terreno pesante, denso dei vizi capitali, ha una parvenza impura e inquieta, alla calcinazione, all’effetto delle fiamme, attraverso il fuoco del viaggio, alla depurazione del vento salmastro, al dilavamento del carbonchio nelle acque lustrali. Una progressiva ascesi, verso il chiarore degli stati angelici in cui le parole non ingannano, ma emanano una luce pura.
Ottimamente strutturato, il percorso dei dipinti attiva due viaggi paralleli – quello di Ulisse e quello di Dante – indirizzati a un ritorno-elevazione. Un ritorno radicale alle vere radici; all’essenza prima; dopo un lungo errare. I gironi concentrici dei mondi capovolti consentono di risalire, attraverso un’azione su se stessi, in direzione di Itaca e del Paradiso, superati i nodi dell’inganno dei sensi e della dittature dell’io. Dai vizi alle virtù, attraverso i fremiti del cuore. Attraverso l’amore.
I dipinti di Giapponesi Tarenghi ci conducono lungo questo percorso. Non sono elementi rapsodici, a sé stanti, ma si fondono, colloquiano in un senso perfettamente strutturato dell’insieme. E la mostra diventa un tragitto di elevata valenza artistica e semantica, fortemente connotato da uno splendido radioso pensiero neoplatonico.
Le opere traggono origine da un ripensamento della parola-forma dei futuristi e dal suo utilizzo nell’esperienza cubista e pop. Parola che qui si radica, diviene eco di se stessa, si rifrange in movimenti caleidoscopici, in una pittura di grande eleganza e, al tempo stesso, fortemente connotata dal piano dei significati.
Ogni quadro continua a risuonare in noi, con i movimenti concentrici di un sasso gettato in pozzo, che provoca un suono magico e onde ordinate di luce.
Antonella Giapponesi Tarenghi: le parole dipinte portano a Itaca e all'Eden
A palazzo Malvezzi di Desenzano la mostra della pittrice che esplora la frantumazione e la ricomposizione della parola, in una visione neoplatonica del mondo, con l'intento di percorrere, con il visitatore, un sentiero che porta dall'oscurità alla luce. Le opere dell'artista e il testo citico di Maurizio Bernardelli Curuz