Archeologia. Scoperta la comunità celtica che deteneva un tesoro di 70mila monete per finanziare la guerra contro Giulio Cesare. Fu questa l’isola del tesoro. Dai blocchi di soldi ai preziosi

La rivista di archeologia marittima Wreckwatch riferisce ora che un’indagine geofisica condotta nel sito del tesoro di Le Câtillon II, il più grande tesoro di monete dell’Età del Ferro mai scoperto, ha portato alla luce prove inaspettate: un insediamento celtico precedentemente sconosciuto risalente al I secolo a.C. La scoperta, effettuata sull’isola di Jersey nel Canale della Manica fornisce nuovi dati sulla storia dell’isola, tradizionalmente considerata remota e disabitata in quell’epoca, ma probabilmente dotata di una funzione strategica.

Questa scoperta potrebbe finalmente spiegare come e perché un tesoro di ben 70.000 monete, 11 collari d’oro e numerosi gioielli siano stati trasportati dalla Francia settentrionale e nascosti sull’isola. Finora, l’idea predominante era che Jersey fosse un luogo sicuro per il deposito di ricchezze in fuga dalle legioni romane di Giulio Cesare. Ora, il quadro sembra più complesso e articolato.

Un tesoro frutto della guerra contro Cesare

Le monete ritrovate appartenevano quasi tutte alla tribù celtica dei Coriosolitae, originaria della regione del fiume Rance, in Bretagna settentrionale. Secondo gli studiosi, la grande quantità di monete coniate intorno al 55 a.C. indica che esse furono prodotte per finanziare le truppe impegnate nella disperata resistenza contro l’invasione romana.

Per motivi ancora poco chiari, i Coriosolitae decisero di trasportare questo immenso tesoro a Jersey, dove fu sepolto su una collina. Una delle ipotesi più accreditate è che il trasporto avvenne su una nave celtica di tipo “currach”, una barca rivestita di pelle e dotata di vela e remi, simile al modello d’oro della barca di Broighter rinvenuto in Irlanda. Questo tipo di imbarcazione, sebbene apparentemente fragile, era in realtà molto resistente e adatta a navigare nei mari burrascosi dell’Atlantico.

Jersey: un rifugio sicuro per i tesori celtici (e non solo)

Jersey sembra essere stata un punto nevralgico per la conservazione di tesori monetari durante la tarda Età del Ferro. Almeno otto tesori di monete celtiche sono stati trovati sull’isola, mentre nella vicina Guernsey non ne è stato rinvenuto alcuno. Tuttavia, Guernsey ha restituito tracce di occupazione celtica, tombe di guerrieri e resti di antichi relitti.

Questo contrasto ha fatto sorgere molte domande tra gli studiosi: perché Jersey era un deposito di monete, mentre Guernsey era un centro abitato e militare? Una delle spiegazioni più plausibili è che le insidiose barriere coralline di Jersey rendessero l’approdo pericoloso, scoraggiando i naviganti ordinari, ma rendendo al contempo l’isola un nascondiglio ideale per i tesori.

L’isola di Jersey, la più grande delle Isole del Canale, si trova nel Canale della Manica, a circa 22 km dalla costa francese e 140 km dall’Inghilterra. Nonostante la sua vicinanza alla Francia, è una dipendenza della Corona britannica, con un proprio sistema legislativo e fiscale indipendente.

Con una superficie di circa 118 km², Jersey è nota per il suo paesaggio variegato, che spazia da scogliere frastagliate a spiagge sabbiose, e per il suo clima mite, influenzato dall’oceano. L’isola ha una storia complessa, segnata da influssi normanni e britannici, e durante la Seconda Guerra Mondiale fu occupata dai nazisti, un periodo ancora ben documentato nei numerosi bunker e musei locali.

Oggi, Jersey è rinomata per il settore finanziario, il turismo e i prodotti agricoli, in particolare le celebri mucche Jersey, note per il latte ricco e cremoso. È anche un paradiso fiscale, attirando investitori da tutto il mondo. La capitale, Saint Helier, è il centro amministrativo e commerciale, con un vivace porto e un caratteristico mercato.

L’isola conserva tradizioni anglo-normanne e una forte identità culturale, evidente nella lingua jèrriais, un dialetto normanno ancora parlato da alcuni abitanti. La sua combinazione di storia, paesaggi e dinamismo economico la rende un luogo unico nel panorama europeo.

Un insediamento celtico a Jersey?

L’indagine geofisica più recente suggerisce che i Celti non fossero solo visitatori occasionali di Jersey, ma che vi avessero stabilito un insediamento permanente. Il team di ricerca ha rilevato anomalie lineari nel sottosuolo, indicative di strutture organizzate, simili a quelle degli insediamenti rurali celtici della Francia settentrionale.

Secondo il dott. Hervé Duval-Gatignol della Société Jersiaise, tali strutture potrebbero rappresentare un recinto rettilineo, coerente con i modelli di insediamenti della tarda Età del Ferro in Armorica. Inoltre, le piccole anomalie magnetiche rilevate potrebbero indicare la presenza di fosse e buche per pali, tipiche degli edifici celtici.

Questa scoperta cambia radicalmente la nostra comprensione del ruolo di Jersey nell’Età del Ferro, suggerendo che non fosse solo un luogo di passaggio o un rifugio per i tesori, ma un centro abitato con una comunità stabile e organizzata.

Un luogo sacro per il tesoro

Un altro elemento affascinante riguarda la collocazione del tesoro. Esso fu sepolto vicino a una tomba megalitica dell’Età della Pietra, situata sulla sommità della collina. I Celti attribuivano spesso un significato sacro ai siti neolitici, anche se costruiti migliaia di anni prima. Questo suggerisce che il luogo fosse scelto non solo per la sua sicurezza topografica, ma anche per la sua valenza spirituale: il tesoro avrebbe potuto ricevere una protezione ultraterrena grazie all’aura sacra del sito.

L’importanza della marineria celtica

Il dott. Sean Kingsley, caporedattore di Wreckwatch e archeologo con oltre 350 relitti esplorati in 30 anni, sottolinea che i Celti erano marinai esperti e innovativi. Quando Cesare attaccò la Bretagna nel 56 a.C., il commercio marittimo celtico era già un sistema sofisticato. La conoscenza delle maree, delle secche, dei venti e dei luoghi sicuri di approdo era trasmessa di generazione in generazione, rendendo possibile il trasporto di un carico tanto prezioso come il tesoro di Le Câtillon II.

Wreckwatch: un numero speciale sul tesoro di Jersey

La rivista Wreckwatch ha dedicato un intero numero al tesoro di Le Câtillon II, offrendo un resoconto dettagliato della scoperta e delle sue implicazioni storiche. In 115 pagine senza pubblicità, il numero speciale include articoli sulla scoperta, le sfide legali legate ai ritrovamenti archeologici a Jersey, il difficile recupero e la conservazione del tesoro e un’approfondita analisi della civiltà dei Coriosolitae.

La rivista è accessibile gratuitamente inserendo il proprio nome e indirizzo email sul sito ufficiale, un’opportunità unica per gli appassionati di archeologia marittima e storia antica.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa