Archeologia. Scoprono il Foro romano di Londra sotto gli uffici del centro. Muri possenti dell’edificio, embrici timbrati. Ritrovamenti straordinari. I nostri antenati sul Tamigi

La BBC ha annunciato in queste ore un’importante scoperta archeologica nel cuore di Londra: nel seminterrato di un edificio per uffici in fase di demolizione è emerso un tratto di muro risalente a 2.000 anni fa, appartenente alla prima basilica della Londra romana. Si tratta di un ritrovamento eccezionale, che getta nuova luce sulle origini della città e sul suo rapido sviluppo sotto il dominio di Roma.

Un muro di 2.000 anni fa sotto gli uffici di Londra

Secondo gli archeologi del Museum of London Archaeology (MOLA), l’importanza della scoperta è straordinaria: il tratto di muratura rinvenuto, lungo circa tre metri e largo uno, era parte di un’imponente basilica pubblica costruita intorno all’80 d.C., pochi decenni dopo la fondazione della città romana di Londinium. Il muro è composto da strati sovrapposti di pietra calcarea proveniente dalla regione del Kent e, nonostante i secoli, si è conservato in maniera eccellente.

A colpire gli archeologi è stata anche l’ubicazione del ritrovamento: il muro è stato scoperto sotto il pavimento in cemento di un ufficio al numero 85 di Gracechurch Street, in pieno centro finanziario della capitale britannica, una zona oggi dominata da grattacieli e edifici moderni.

La basilica era parte del foro romano, il cuore della vita politica, amministrativa ed economica dell’antica Londra. Le dimensioni dell’edificio erano imponenti: 40 metri di lunghezza, 20 di larghezza e 12 di altezza, una struttura su due piani e mezzo che dominava la città. Qui si svolgevano le principali attività commerciali e si prendevano decisioni cruciali per la gestione della provincia britannica.

Il Foro romano era il cuore politico, religioso, economico e sociale delle città dell’antica Roma. Funzionava come una piazza pubblica centrale attorno alla quale si sviluppavano gli edifici più importanti per la vita cittadina. Ogni città romana ne aveva uno, ma il più celebre è il Foro Romano di Roma, situato tra il Palatino e il Campidoglio.

Composizione di un Foro romano

Un Foro era strutturato in modo da ospitare diverse funzioni e poteva includere:

  • La piazza principale, spesso porticata, usata per incontri, assemblee e celebrazioni. Lì si affacciavano gli edifici principali della vita pubblica: il tempio, da un lato, gli edifici con portici con botteghe e servizi, il palazzo della politica e quello per giustizia ed economia.
  • I templi dedicati alle divinità principali della città, come il tempio di Saturno o di Giove, si affacciavano sulla piazza, spesso dominandola.
  • Le basiliche, grandi edifici destinati all’amministrazione della giustizia e alle attività commerciali.
  • La curia, sede del senato locale o imperiale.
  • I rostri, tribune oratorie da cui parlavano i politici.
  • I mercati, con tabernae e botteghe per le attività economiche.
  • Gli archi trionfali, costruiti per celebrare vittorie militari.

Cos’era una basilica?

La basilica era un edificio polifunzionale, essenzialmente destinato all’amministrazione della giustizia e agli affari. Aveva una pianta rettangolare con una grande navata centrale, spesso affiancata da navate laterali separate da colonne, e un’abside in fondo dove si trovava il magistrato.

Con l’avvento del Cristianesimo, la struttura della basilica romana influenzò l’architettura delle chiese cristiane, che adottarono la stessa disposizione spaziale.

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Un ritrovamento che cambia i piani urbanistici

Il sito in cui è stato scoperto il muro era già noto agli archeologi come possibile luogo di interesse storico. Già in passato erano state individuate tracce della basilica romana, ma non si conosceva la sua esatta posizione. Durante le prime fasi degli scavi, il team ha scavato diverse fosse esplorative tra i corridoi dell’edificio e, al terzo tentativo, il ritrovamento è avvenuto tra scaffali e schedari di un normale ufficio.

La scoperta ha avuto un impatto immediato anche sui progetti di riqualificazione dell’area: l’edificio, destinato alla demolizione, sarà ora ripensato per incorporare i resti archeologici. Il progetto, ancora in attesa di approvazione, prevede l’integrazione del sito nei nuovi uffici e l’apertura al pubblico dei resti romani. “Abbiamo dovuto modificare completamente il progetto”, ha dichiarato James Taylor, dello studio di architettura Woods Bagot, spiegando che persino la disposizione delle colonne e degli ascensori è stata rivista per evitare di danneggiare la struttura antica.

Altri reperti e dettagli sulla Londra romana

Oltre al tratto di muro, gli archeologi hanno trovato una tegola romana timbrata, che riporta l’impronta del funzionario che gestiva la costruzione dell’edificio. Il sigillo conferma che la basilica apparteneva all’amministrazione pubblica della città. La tegola presenta anche alcune impronte digitali, lasciate dal produttore al momento della lavorazione, un dettaglio che rende il reperto ancora più affascinante.

Londinium fu fondata dai Romani intorno al 47-50 d.C., poco dopo l’invasione della Britannia guidata dall’imperatore Claudio nel 43 d.C. Inizialmente, la città nacque come un importante porto commerciale sul Tamigi, approfittando della posizione strategica per i collegamenti con il continente. Nel 60-61 d.C., però, Londinium venne completamente distrutta dalla regina Boudicca, leader degli Iceni, durante una delle più violente rivolte anti-romane della storia.

Dopo la devastazione, i Romani ricostruirono Londinium con una nuova impostazione urbanistica, dotandola di strade lastricate, acquedotti, terme e imponenti edifici pubblici. Proprio in questa fase venne costruita la prima basilica, che, però, ebbe vita breve: dopo appena vent’anni, l’edificio fu abbattuto per fare spazio a un foro molto più grande, segno dell’inarrestabile crescita della città.

La valorizzazione delle rovine romane a Londra

Quella della basilica di Gracechurch Street è solo l’ultima di una lunga serie di scoperte archeologiche nella City di Londra, dove il passato romano convive con l’architettura moderna. Negli ultimi anni, sono stati riportati alla luce diversi siti storici, alcuni dei quali già valorizzati e aperti al pubblico.

Ad esempio, nella Guildhall Art Gallery, una sezione dell’antico anfiteatro romano è esposta sotto un pavimento in vetro, permettendo ai visitatori di camminare sopra i resti della struttura. Allo stesso modo, gli uffici Bloomberg ospitano una delle più suggestive testimonianze della Londra romana: il Tempio di Mitra, un santuario dedicato al dio persiano Mitra, ricostruito grazie a un’installazione immersiva di luci e suoni.

Secondo Chris Hayward, della City of London Corporation, questo genere di progetti rappresenta un’opportunità straordinaria per il pubblico di entrare in contatto con la storia della città. “Camminare per Londra sapendo che sotto i nostri piedi si trovano i resti dell’antica Londinium è un’emozione incredibile”, ha dichiarato. “La sfida è combinare il progresso con la conservazione del passato”.

Uno sguardo al futuro

La scoperta della basilica romana di Londinium non è solo un evento archeologico di grande rilievo, ma offre anche una nuova prospettiva sul modo in cui Londra continua a trasformarsi. Con la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti mantenendo vivi i legami con la storia, la capitale britannica dimostra ancora una volta di essere una città stratificata, in cui l’antico e il moderno convivono in un equilibrio affascinante.

Quando i lavori di scavo saranno completati e il nuovo edificio sarà costruito attorno ai resti della basilica, Londra potrà aggiungere un altro pezzo del suo passato al mosaico della sua identità, permettendo a cittadini e turisti di ammirare da vicino le radici della città che oggi è uno dei centri finanziari e culturali più importanti del mondo.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa