Arianna Niero è stata insignita del Premio finalisti Nocivelli 2017 per l’opera che qui presenta
“Tematiche a cui si rifà l’opera “Ice. Walking within.” Per sentire. Non solo attraverso l’orecchio. «Is the soundscape of the world an indeterminate composition over which we have no control or are we its composers and performers, responsible for giving it form and beauty?».
Raymond Murray Schafer si pone questo quesito nel suo libro «The soundscape: our sonic environment and the tuning of the world», rintracciando nella sua teoria relativa al paesaggio sonoro la forma attraverso cui i suoni delineano la configurazione di un ambiente.
Normalmente non pensiamo che il suono possa avere delle implicazioni spaziali. Siamo così abituati al «vedere» piuttosto che al «sentire», che quasi abbiamo sviluppato nei confronti del primo un atteggiamento ossessivo, come se questo avesse maggiore importanza e capacità informativa rispetto al secondo.
Il suono anche se non è direttamente visibile plasma la materia e l’ambiente che ci circonda, determina lo spazio visivo in cui siamo immersi e «produce degli effetti anche sulle caratteristiche fisiche e sui modelli di comportamento degli esseri che vi abitano», come sostiene sempre Schafer nel suo libro.
Ognuno sente ciò che la propria cultura uditiva e l’ambiente sonoro da cui proviene gli suggeriscono e impongono di sentire. Per questo è fondamentale acquisire la consapevolezza e promuovere la sensibilizzazione all’ascolto, a riappropriarsi di un senso ormai intorpidito.
La mia ricerca artistica e l’opera da me presentata al Premio Nocivelli indaga la stretta correlazione tra l’istanza sonora e quella visiva dell’esperienza. Riprende la concezione della musica nell’Estetica di fine ‘800, quando questa era vista come quell’arte per eccellenza, quella che riesce a raggiungere l’Altrove conferendo sensazioni dinamiche nella staticità dello spazio.
Lo spazio acustico agisce nel tempo, mentre quello visivo, degli oggetti, delle masse e della materia agisce nello spazio. Ed è proprio attraverso l’elemento musicale, che Wassilij Kandinskij riesce ad introdurre nella sua pittura il dato temporale e a “far passeggiare lo spettatore nei suoi quadri”.
Nella sua ricerca artistica il tempo diventa spazio e, attraverso il dinamismo dei colori, lo spazio si trasforma in un’entità mobile che abolisce le barriere sensoriali e rende possibili nuove esperienze percettive.
Ed è stata proprio la riflessione sulle modalità attraverso le quali si può rendere possibile l’inserimento della dimensione temporale in pittura che ha volto la mia attenzione verso una ricerca artistica sinestesica. Il termine «sinestesia» in greco significa appunto «percepire assieme», il linguaggio sinestesico garantisce un grado di maggiore profondità e si rende necessario per non pietrificare le forme e ridurre al silenzio il movimento della conoscenza. Per questo il ritorno all’ascolto e al saper ascoltare i suoni si rivela essere l’Essenziale, ciò che spinge gli artisti a rinnovare il proprio linguaggio e a dare forma all’Invisibile.
I miei quadri sono tentativi di cristallizzare in forma pittorica, l’elemento sonoro circostante che talvolta si presenta privo di peso, altre volte spigoloso e diventa quasi una massa rocciosa, ma alla fine torna a dissolversi come non si fosse mai reso visibile”.
Sent By Barbara Bongetta
Arianna Niero
Cenni biografici
Arianna Niero nasce a Padova, il 02/09/1992. Dopo aver compiuto studi linguistici, decide di intraprendere quelli artistici e nel 2017 consegue il diploma di I livello in Arti visive e discipline dello spettacolo, indirizzo Pittura presso l’Accademia di belle arti di Venezia.
Nel 2014 partecipa alla mostra collettiva realizzata presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia in occasione dell’Art Night.
Nel 2017 è finalista in Concorsi d’arte nazionali, come il Premio Nocivelli, con la partecipazione alla mostra collettiva presso la Chiesa della Disciplina a Verolanuova (Bs) e il Premio Eneganart 2017, con la partecipazione alla mostra collettiva realizzata presso l’Ex Refettorio di Santa Maria Novella a Firenze.
Partecipa alla mostra collettiva “L’acqua è maestra-Il dono del colore”, un progetto di Remo Salvadori in collaborazione con ITIS – Azienda servizi alla persona di Trieste, Accademia di Belle Arti di Venezia e Dynamo Camp. A Trieste, 14 ottobre – 02 dicembre 2017.
Prende parte al progetto di formazione e laboratorio “Step by Step”, realizzato dall’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova, in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova.
Il progetto coinvolge artisti visivi e curatori emergenti e prevede la realizzazione di un ciclo di mostre collettive nel mese di novembre 2017, volte a contaminare gli spazi urbani con segni artistici contemporanei al fine di stimolare un nuovo dialogo tra artista, curatore, pubblico e città. Le mostre sono presentate presso gli spazi del Conservatorio Pollini di Padova e del Centro Universitario Padovano di via Zabarella.
Attualmente è iscritta al corso di Diploma di II livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, indirizzo Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Vive e lavora a Venezia.
Contatti arianna.niero@libero.it