Il direttore spirituale di Costanza Colonna, protettrice del pittore, ideò la notturna, spettacolare processione del Venerdì santo e fu responsabile del"teatro di statue" del Sacro Monte di Varallo. Le suggestioni di quelle immagini che avrebbe portato con sè a Roma. Maurizio Bernardelli Curuz incontra Claudio Bernardi, docente di Storia del teatro e dello spettacolo e di Antropologia del teatro
Il dibattito sulle operazioni ricostruttive nell'arte, con il restauro, è sempre aperto e ogni epoca tende a modificare i limiti dell'intervento. Pulizia e recupero parziale o operazioni sostitutive che conducano l'opera al livello in cui fu concepita dal maestro? Con il video del laboratorio DipintoDiNuovo, mostriamo, per appagare la curiosità di tanti lettori, le operazioni che vengono compiute nei casi più disperati
Lo sforzo maggiore per la pittura del primo Rinascimento - già peraltro affrontato, con scarsi esiti, dagli allievi di Giotto - fu rendere i moti dell'anima, le emozioni, i caratteri delle persone dipinte. Mentre, infatti la scultura gotica, contando anche sulla possibilità di calchi dal vero, poteva rendere gli effetti lancinanti del dolore, il mutamento di un volto che grida, l'angelicità di un sorriso, il movimento raffrenato di una persona che parla, la pittura si trovò in difficoltà poichè le espressioni richiedono un lavoro sulla tridimensionalità dell'immagine. Il riso e il sorriso, soprattutto, costituirono un notevole problema anche per Leonardo, in quanto queste espressioni modificano notevolmente l'assestamento delle strutture muscolari del volto
Chissà quante volte si è fantasticato di frugare in soffitta e ritrovarsi fra le mani il dipinto di un grande maestro. E se il quadro appeso nel salotto buono di famiglia fosse un’opera autentica di un pittore del Cinquecento come Alessandro Bonvicino, detto il Moretto? A giudicare dal numero di dipinti ascrivibili al noto pittore, la cui collocazione risulta attualmente ignota, possiamo se non altro continuare a cercare (e a sperare...)
La lettura e l'analisi di tutte le lettere che Vincent inviò al fratello Theo Van Gogh consentono di conoscere l'esistenza di quadri e disegni del grande maestro che sono andati perduti. Non solo per cataclismi, come la guerra, ma per la superficialità con la quale le opere di Van Gogh furono valutate dai contemporanei, incapaci di comprendere la grandezza del pittore. Ma i dipinti furono gettati? Tutti, è impossibile. Così è lecito supporre che qualche inedito possa tornare alla luce. La ricostruzione dei materiali perduti
Spesso si tratta di attendere tempi nuovi. Ciò che in passato è stato bocciato, come un dipinto non autografo di un grande maestro, può subire un processo di revisione e tornare a condividere una paternità divenuta certa. A ciò contribuiscono le nuove tecnologie - in piccola parte - ma pure una più ampia diffusione delle immagini che consentono l'osservazione da parte di un massimo numero di esperti. Espungere un quadro è troppo facile, come avallarlo, senza approfondimenti. Certo è il fatto che le Fondazioni compiono un reato, chiedendo che un'opera che esse non intendono attribuire all'artista di cui si occupano, venga distrutto. Un'opera può essere condannata all'ergastolo, ma non alla "pena di morte" perchè possono emergere prove in grado di ribaltare una sentenza infausta
Nel secondo dopoguerra un numero sempre maggiore di artisti, in virtù della convergenza tra le arti avviata all'inizio del Novecento, lavorò per creare le copertine a dischi, Lp o singoli, prodotti da cantanti, complessi e cantautori che si ponevano su una linea di rottura della tradizione. Andy Warhol, che aveva un passato da grafico e che, in fondo, avrebbe sviluppato la propria attività artista in modo parallelo rispetto alle evidenze di quel mercato, fu tra i principali interpreti, sotto il profilo qualitativo, di questo fenomeno come risulta dal pregevole libro Art Record Covers, che celebra, appunto, l'unione di artisti, fotografi e musicisti dal 1955 a oggi. Una buona abitudine, interrotta,in buona parte, ora, dal diretto recupero on line dei tracciati musicali stessi, senza confezione
Al più consueto falso fabbricato ex novo - e pertanto integralmente - attraverso la realizzazione di una copia o l’associazione pittorica di più elementi ricavati da soggetti diversi trattati originariamente dal pittore, subentrano pertanto con maggior frequenza più problematiche manipolazioni
Expertise e studiosi: Nicola Spinosa, ex Soprintendente di Napoli, ci conduce nei meandri delle attribuzioni, in quello che risulta il quotidiano e appassionante giallo della storia dell’arte. Furbizie, trucchi o difficoltà operative. Tutti i criteri per ridurre la possibilità d’errore
Curiosi sono, inoltre, gli elementi per collare usekh in fayence, che, portati da uomini e donne, erano tra gli ornamenti personali più diffusi in Egitto; la loro forma a “grappolo d’uva” si ritrova anche in lunghe file di inserti parietali di palazzi e templi, come motivo decorativo a simboleggiare la rigenerazione. L'iconografia e l'archeologia ci consentono di capire com'erano fatte le anfore -rivestite internamente da materiale impermeabilizzante per conservare il vino - e la diversificazione dei contenitori, in forme e grandezze, a seconda delle fasi di fermentazione e di invecchiamento