Arte di contestazione, nacque in Italia negli anni Sessanta, contro le sontuose modalità espressive della tradizione borghese. Il recupero "francescano" di materiali non nobili. Nell'articolo opere e quotazioni dei "magnifici dodici", dei compagni di strada e dei successori.
L'opera che ho presentato al Premio Nocivelli fa parte del mio progetto artistico “SOS CODE”, le cui opere invitano ad una riflessione sul deficit comunicativo e di interrelazione tra gli individui nella società contemporanea. In questo caso l'opera “Homeward”, che letteralmente significa “Verso casa”, traccia il difficile percorso umano e psicologico verso la consapevolezza sociale, in cui le diversità vengano finalmente viste come dei valori
Oltre 200mila persone hanno assistito al suggestivo spettacolo di son et lumiere nella fortezza del capoluogo lombardo. Qui vi proponiamo un viaggio fotografico all'interno di quest'opera d'arte a cielo aperto
Vero lancio? La scultrice francese Anilore Banon, con la collaborazione tecnica di un'azienda ingegneristica e aerospaziale e di un'agenzia spaziale per il lancio-installazione, ha realizzato un bozzetto della scultura, Vitae, che sarà, secondo la stampa francese e il sito della scultrice, inviato sulla luna. L'impresa segna la data del 18 febbraio 2017. L'opera ha la forma di un bozzolo o di un fiore, un croco. Essa si apre la notte e si chiude durante il giorno, quando la luna non è visibile. L'opera definitiva, di dimensioni maggiori, dovrebbe persino essere visibile dalla terra, durante la notte, attraverso un telescopio. "Vitae è una scultura che respira - è scritto sul sito di Anilore Banon - Migliaia di impronte digitali appaiono sulla sua superficie. Come noi abbiamo posato le nostre mani sulle pareti delle grotte, così rifacciamo il gesto su Vitae che porterà i segni delle nostre dita sulla luna". Il bozzetto - 1,5 chili e 1 metro e mezzo di diametro - approfitterà del passaggio del cargo Spacex Dragon e sarà depositato sulla faccia della luna visibile dalla terra.
Magro, il volto affilato, gli abiti "casual", rispetto all'etichetta del tempo, una bombetta in testa. Così appare un giovane uomo, che molto probabilmente è Proust, in un film conservato negli Archives du Centre national du cinéma, a Parigi. Sarebbe la prima immagine in movimento del grande scrittore. La scoperta è di un docente universitario canadese. Il filmato fu girato al matrimonio di Elaine Greffulhe all'uscita della chiesa. Elaine era la figlia della contessa Greffulhe (modello principale della Oriane Guermantes nel romanzo Alla ricerca del tempo perduto) e di Armand de Guiche, che era un amico di Proust
L'artista: "L'opera "Modificare per Unificare" nasconde, dietro le vesti di una forma geometrica primordiale, bianca e semplice, uno schema geometrico complesso che aspira ad integrare la molteplicità del numero con l'armonia dell'unità, dove il collegamento con l'armonia è più di una semplice analogia visiva. Il "collegamento" diviene il punto focale dell'opera; l'unione e la dipendenza tra ciò che risiede nel Principio e ciò che è manifestato alla Fine.
Penso infatti che il disegno finito non è più importante del suo procedimento. Tutto ha un principio, uno schema di base, una traiettoria ben precisa".
I latini lo chiamavano Culmen, colmo. Il punto più alto; ma anche una cima senza vegetazione. La colma. E tale appare il monte Guglielmo dalla pianura, dal Sebino, da Brescia. Un monte tondeggiante, ma dall'aspetto quasi domestico e dal cappuccio spesso candido che sovrasta le altre cime. Il suo nome, che pare un nome proprio di persona, è l'italianizzazione del termine dialettale Gölem, che dal latino, appunto deriva. . In questo istante il fotografo Emanuele Bernardelli Curuz è sulla cima a 1957 metri. La città di Brescia e la piana sono cancellati dalle nubi
Con “Da Corneille a Guttuso la seduzione nell’arte”, la “Galleria ab/arte” di Brescia si trasforma in un luogo di fascinazione che accoglie nel rigore progettuale dell’avvertire la straordinarietà di un insieme da leggere negli sguardi ammiccanti o solo attraenti nella capacità di ispirare nel visitatore l’incanto di una escursione nell’immagine della donna liberata dalla sua condizione quotidiana, e che trova la sua sintesi proprio nel connubio femminilità e seduzione, nel desiderio di riconquistare un romantico immedesimarsi nel sogno dell’amore, consapevole dell’avvolgente lirismo che costituisce il cuore della mostra.
Una serie di immagini – nella maggior parte tondi realizzati con pittura acrilica su tela di lino - che ritraggono madonne, poetesse e dive del cinema e del teatro - tutte scomparse – magistralmente adornate da collane girocollo fatte a mano, inserite in eleganti bordure di lurex con pizzi, piume, merletti, passamanerie, fiocchi, paillettes, nastri e cristalli, rigorosamente ricamate all’uncinetto o al chiacchierino. A coronamento dei ritratti (dipinti a mezzo busto, o in primo piano), l’artista produce una «cornice» in veste sia di bene durevole e ornamento (accessorio di moda), che di atteggiamento devozionale (la composizione votiva), munita di un’essenza che interagisce esteticamente con il resto della composizione, in un effetto intenzionalmente «barocco».
Sì, stiamo proprio parlando di un pube femminile e di lui, di un grande lui che lo osserva; quel lui, scostante, rancoroso, misantropo che rispondeva al nome di Turner, grande pittore romantico, soprattutto dedito al Sublime e antenato degli impressionisti. Proproniamo J.M.W. Turner. Les carnets secrets, un piccolo capolavoro editoriale - è bellissimo anche come veste - che qui presentiamo brevemente, ma che può essere qui acquistato immediatamente e ricevuto a casa in poche ore. Ecco il nostro link sicuro