Redazione

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

Massimiliano Cossalter – Opera 2

  Autore: Massimiliano Cossalter Titolo opera: Il mio “sé” Anno: 2015 Tecnica e materiali: Modellato in argilla autoindurente Misura: cm 7×9,5×11,5 Nota esplicativa: Nato da un’idea di bimbo avvolto in piccola coperta. Ad opera terminata, mi sono riconosciuto in lui, il mio bimbo interiore, da…

Massimiliano Cossalter – Opera 1

Autore: Massimiliano Cossalter Titolo opera: Paquita “azzannata” Anno: 2015 Tecnica e materiali: Modellato in argilla autoindurente e smalto rosso Misura: cm 13x14x18 Nota esplicativa: Dedicato alla bassottina di mia mamma entrambe mancate nel 2012. Nata da sola nella casa in cui ha vissuto 16 anni.  …

Costanza Riva

  Autore: Costanza Riva Titolo opera: Stanza n.3 Anno: 2015 Tecnica e materiali: Gesso (e base in cemento) Misura: cm 30x12x16 Nota esplicativa: Le sette testine che compongono l’opera vengono ammassate in un grumo che desidera rientrare in un’estetica che fa riferimento al concetto di persone…

Liala Polato

  Autore: Liala Polato Titolo opera: Piccola Fenice – volontà/àncora_ancòra Anno: 2015 Tecnica e materiali:  tecnica mista: legno, tessuto, fili da pesca, chiodi Misura: base triangolare ipotenusa cm 36, altezza totale cm 30 Nota esplicativa: La necessità di mettere in azione la volontà, come continuità…

Fabrizio Pedrali

La sua voglia di creare e scoprire l’arte in tutte le sue forme, lo spinge a frequentare la scuola d’Arte “ALDO KUPFER” a Palazzolo sull’Oglio (BS) perfezionando il disegno con l’Insegnante Marta Vezzoli, pittura con il Maestro Primo Formenti, scultura e mosaico con il maestro Gigi Ghidotti. Negli anni successivi conosce e frequenta anche gli studi degli Artisti scultori come Remo Bombardieri di Brescia e Giuseppe Guerinoni di Bergamo. Tutto questo lo arricchisce al punto di continuare la sua ricerca dei materiali non fermandosi solo alla creta e al gesso, ma sperimentando resine e composti, marmi e pietre con inserti in bronzo, ferro e legno dove nella fine anni 90 passa dal figurativo all’informale geometrico prediligendo la forma tonda riuscendo a creare nelle sue sculture un gioco di movimenti dove lo spettatore possa diventare fruitore dell’opera stessa.

Johan Friso

Come Banksy, il misterioso artista inglese, Joahn Friso nasconde la propria identità dietro un nome di invenzione? E perchè il suo nome somiglia a quello dei membri della casa reale olandese? E' italiano o straniero? Si dice che sia un intellettuale belga disamorato dal sistema dell'arte, un imprenditore polimorfo ed eclettico, un neo-dadaista che, raggiunto il benessere economico, ama sconcertare con le sue sculture e i suoi dipinti la realtà statica del mondo dell'arte. Forse Friso è tutto questo

Tiepolo, la zarina vuole il pappagallo

UN QUADRO IN 30 RIGHE - Il 15 dicembre 1760, Francesco Maria Tassi scrive al bergamasco conte Carrara una lettera da Venezia. Se il conte è desideroso di sapere che cosa combini Giambattista Tiepolo, il principe dei pittori, eccolo accontentato

Concerto futurista – Guarda e ascolta l'Arte dei rumori di Luigi Russolo

La prima esecuzione pubblica, 21 aprile 1914, teatro Dal Verme di Milano, è trionfale. Insulti, lancio di oggetti, sputi calci sberle, scazzottate furibonde, tra opposte fazioni. Spuntano bastoni. Facce insanguinate. Russolo, imperterrito, statuario, sacerdotale, dirige la sua “orchestra”. Ha cose più importanti da fare che ascoltare quanto avviene alle sue spalle. Sta inoltrandosi in un territorio sconosciuto. Avanza a colpi di dinamite. Officia. I suoi ventitré musicisti girano manovelle, abbassano leve, impugnano tubi, pallidi come durante una battaglia, sudati che nemmeno trasportassero un pianoforte

David Adjaye, com’è umana la metropoli se la progetti con le fonti organiche della gioia

«Sono nato nella savana, sono cresciuto circondato da foreste e alla fine sono approdato alle coste della Gran Bretagna. Può essere che questi spostamenti abbiano influito sulla mia concezione della luce, dell’atmosfera e del colore», dichiara Adjave, conosciuto per gli edifici pubblici aperti, fluidi e quasi trasparenti e per le case private, segrete e misteriose, con esterni introversi e interni luminosi. L'Art Institute of Chicago celebra le varie fasi della carriera dell’architetto britannico