La splendida giovinetta dello scultore Vincenzo Vela, nasce come monumento funebre e in breve si trasforma, a Brera, nell'insegna di un'Italia che ha perduto - anche nel 1848 - ogni speranza. Lo scultore decide di avvicinarsi all’iconografia funeraria in modo assolutamente inedito, sottraendosi dalla raffigurazione delle consuete immagini femminili consolatorie e rassicuranti, personificazione di virtù ideale, scegliendo invece di mettere in scena un dolore più che mai reale e tangibile a cui non è possibile dare nessuna risposta
Il fotografo Michal Babčan è nato nel piccolo villaggio di Borinka,in Slovacchia. Ha studiato arte popolare, ceramica e pittura presso la Scuola d'Arte centrale e nella Scuola di Belle Arti di Bratislava. Artista poliedrico, ha ultimamente intensificato il suo interesse nei confronti della fotografia, segnalandosi per l'accordo rilievo della leggiadria e della grazia della donna,espressa attraverso un potenziamento della sinuosità e della levità.
La mostra veronese - che propone per la prima volta al pubblico il caleidoscopico universo delle rappresentazioni del vino nell’arte attraverso i secoli - è stata prorogata al 13 settembre 2015
Malevič è internazionalmente considerato parte della triade pioneristica che ha aperto le nuove strade dell’arte del XX secolo: se Picasso ha contribuito maggiormente al rinnovamento della tradizione figurativa e Duchamp di quella concettuale, Malevič è colui che ha dato vita all’egemonia della tradizione dell’arte astratta, ancor oggi determinante.
Alla Galleria d'arte Moderna e Contemporanea, dal 2 ottobre 2015 al 17 gennaio 2016
In un recente articolo pubblicato su The New York Review of Books, Ingrid D. Rowland paragona la progettazione della nuova sede del Whitney Museum of American Art a New York (che ha aperto le sue porte a maggio) a quella della stravagante chiesa romana di Sant’Ivo alla Sapienza, opera di Francesco Borromini. Quello che accomuna le due strutture non è certo l’architettura, ma la pianificazione avvenuta in entrambi i casi su spazi assai irregolari e sotto la direzione di due artisti che loro malgrado non vollero compromettere nulla pur di rimanere fedeli alle proprie visioni
Una selezione di saggi tecnici, ma con una visione allargata all'incidenza delle scelte e delle svolte materiali nell'ambito della storia delle cultura. La raccolta di saggi e di tutorial diviene uno strumento per chi accosta la pittura, ma anche per chi intende conoscerne i segreti o per chi vuole perfezionarsi o raccogliere idee per proseguire il proprio percorso espressivo
Una tela di varie pezze, per una lunghezza totale di 68,30 metri, costituisce una delle più antiche, popolari e realistiche narrazioni sequenziali della storia dell'arte, divenendo una sorta di precedente strutturale del cinema muto con didascalia. E' il cosiddetto arazzo di Bayeux -in realtà un telo ricamato, sul quale, pertanto, figure e parole non sono state realizzate durante la tessitura, ma apposte successivamente - cronistoria epica delle vicende che portarono il normanno Guglielmo II, Duca di Normandia, poi soprannominato Guglielmo il Conquistatore ad attraversare la Manica per raggiungere l'Inghilterra e sconfiggere l'usurpatore Aroldo II, reo, secondo la narrazione, di non aver rispettato un giuramento di fedeltà e di sottomissione
L’installazione è il mezzo più versatile a cui un artista può ricorrere, ma è pure il più effimero di tutti. Conservarne nel tempo integrità e valori espressivi e comunicativi non è impresa semplice
Abbiamo incontrato Piero Guccione in occasione dei settant’anni del maestro siciliano. Nelle sue opere la necessità di verifica della realtà visiva si accompagna sempre a una ricerca profonda suggerita dall’inconscio. “Con la mia pittura indago la bellezza. Non mi importa nulla di essere giudicato in linea o meno con la modernità”
La trasformazione delle immagini non ha confini. E il desiderio può mutare una bella modella in una fetta di pizza, dopo averla deformata, fatta ingrassare, dopo aver mutato il suo bikini in fette di salame piccante. E' la metamorfosi del contemporaneo, che può plasmare con il ritocco di photoshop, il brutto portandolo al bello. O anche - caso più raro - seguire il percorso inverso.