Redazione

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

Ilario Fioravanti –

Pubblichiamo un ampio stralcio del testo critico di Antonio Paolucci per la mostra Ilario Fioravanti. Il destino di un “Uomo” nell’Arte

Alberto Biasi – Le quotazioni, l'intervista, l'arte cinetica, la danza delle linee, le immagini. Accesso libero

Era il dicembre del 1960. Io avevo ventitré anni, e da poco avevo fondato a Padova con quattro amici - Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi - il Gruppo N, che, come è noto, avrebbe ricoperto un ruolo di primo piano nel panorama internazionale dell’arte di quel periodo. La nostra sede si trovava al numero 3 di via San Pietro, in un appartamento in affitto il quale, prima di ospitare noi, era stato una casa chiusa

Quali sono i poster d'arte più richiesti? Ecco i 50 quadri più amati nel mondo

E'possibile stilare una classifica sui quadri più noti e amati nel mondo? Combinando le ricerche di immagini svolte sul web con i poster più richiesti nell'ambito della vendita on- line è possibile avvicinarsi a quella rosa ampia di opere amatissime, come vedremo nel filmato. Un'avvertenza: il Cenacolo di Leonardo nel filmato appare sostituito con l'immagine di un'altra ultima Cena. E voi cosa scegliereste?

Carra’, mio padre

Il grande maestro nei ricordi del figlio: "Era costante l'intrecciarsi dei tre versanti principali della sua attività: la pittura, il disegno e la scrittura. Quest'ultima, infatti, rappresentava una sorta di quotidiano complemento dell'attività pittorica, uno strumento imprescindibile per metterne in luce il senso ultimo e i problemi inerenti.“La pittura per lui era lo strumento per cogliere il rapporto tra l'uomo e il mondo”.

Adriano Ponte –

Il finalista del Nocivelli 2014: "Sullo sfondo del mito il soggetto scultoreo, un robot antropomorfo, si compone di scarti in ferro, frutto di un lavoro di recupero e di assemblaggio. Per la maggior parte gli oggetti impiegati sono stati ritrovati in stato di abbandono, alcuni in vecchi cantieri o nelle campagne, altri recuperati in officine. Ognuno di questi oggetti sul nascere ha svolto una mansione tecnologica più o meno complessa necessaria alla quotidianità di alcuni di noi, ognuno è frutto di una metamorfosi artificiale imposta ad una materia sorda di per sé già esistente allo stato di natura".