Redazione

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

Come si dipingono figure lontane, cosa sono le macchiette nella pittura

Le piccole figure, colte alla distanza, vengono definite macchiette. La delineazione del personaggi è molto sommaria - realizzata, appunto, attraverso macchie cromatiche - e viene sfocata dall'artista - questa è un'opera di Corot - che non conchiude le silhouette, ma lascia che il colore esca dal bordo degli abiti. Questa tecnica consente di ottenere la sfocatura delle figure distanti, percepite così dal nostro anche a causa della presenza di umidità - già identificata da Leonardo da Vinci e oggetto di sue numerose annotazioni sulla modalità di rendere gli oggetti alla distanza -. Lo stesso Leonardo, nel suo trattato dedicato alla pittura, aveva affermato poi che i volti di persone lontane appaiono scuri. Corot interviene con un sommario colpo di luce, con colore grigio-bianco-azzurro, a livello delle camicie chiare di due contadini, per rilevarne lievemente le figure dal fondale. Poi sfuma il fondale con una pennellata di colore quasi asciutto, d'ocra chiara mista a verde.

A Londra i musi bresciani e bergamaschi di Moroni. Capire e vedere in tre minuti

Dal prognatismo posturale del dialetto, che s'aggruma sul mento dei suoi soggetti bergamaschi e bresciani a una rude incapacità di tanti nobili di provincia di occupare l'abito con scioltezza; dalle cisti deturpanti al centro della fronte a certi strabismi estremi, mica corretti, nemmeno di un filino, rivelano la domanda e l'offerta di verità, a volte impietosa, come sanno esserlo i veri contadini. Il pittore è sempre armato dalla comunità in cui opera; bergamaschi e bresciani volevano vedersi com'erano e non come avrebbero potuto immaginarsi. Ed eccoli serviti.

Giuseppe Porta il Salviati – Quotazioni gratis del grande pittore che unì Firenze a Venezia

Lucchese d'origine, tosco- romano nella formazione, allievo di Francesco Salviati, che a sua volta, era cresciuto agli esempi di Michelangelo, Raffaello, Andrea del Sarto, assumendo anche modelli bronziniani e del grande Manierismo toscano, Giuseppe Porta detto il Salviati, il Salviatino o il piccolo Salviati, nacque a Castelnuovo di Garfagnana nel 1520 e morì a nel 1575 a Venezia, divenuta sua città d'adozione. Lodato, tra gli altri da Vasari, che ne Le vite gli dedica un'ampia disamina, da Bernardo e Torquato Tasso, da Sansovino e da numerosi altri grandi personaggi dell'epoca, ebbe il merito di fondere, a Venezia, i modi centro-italici con le tradizioni pittoriche venete. Operò anche accanto al Veronese, a Tiziano e a Tintoretto