Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Trovano un pozzo offertoriale dei tesori di 3000 anni fa scavando per realizzare un centro Poste

Nella cavità sono stati trovati 26 spilloni di bronzo e oltre 70 vasi di argilla di alta qualità, tutti risalenti all'età del bronzo medio (circa 1800-1200 a.C.). Le ceramiche non sono semplici oggetti d'uso quotidiano, ma sono finemente lavorate e decorate. La squadra di scavo ha rinvenuto anche un braccialetto, due spirali metalliche, un dente di animale incastonato, quattro grani d'ambra, un recipiente di corteccia, una paletta di legno, possibili festoni di vegetali intrecciati e numerosi resti botanici, sul fondo.

Traditore o eroe nel carcere dello Spielberg? Gli uffizi acquistano il ritratto di Arese Lucini dipinto da Hayez

Il dipinto che ritrae il conte in cella, nel carcere dello Spielberg è stato esposto al massimo museo fiorentino e in primavera inizierà un tour espositivo in vari luoghi della Toscana. Attraverso il pittore, l'aristocratico milanese cercò di portare l'attenzione dell'osservatore sulla pena patita, facendo sfumare la sua confessione che fu duramente pagata dai compagni di rivolta

Il folklore sessuale del Belgio di Jean Fabre. Come l’artista stravolge i luoghi comuni. La mostra

“Jan Fabre” – ricorda Giacinto Di Pietrantonio – “nel suo tentativo di rovesciare linguisticamente il mondo e le sue regole, rivede quelle della sessualità che in questo specifico caso portano Fabre a interagire con alcuni artisti di riferimento, fino al più “surrealista” di tutti i tempi: Hieronymus Bosch. L’iconografia e l’iconologia dei disegni e delle sculture di Fabre in mostra sembrano infatti uscire dai quadri dell’eretico artista rinascimentale fiammingo, dove elementi marini come conchiglie, uomini, animali e piante subiscono surreali e simboliche metamorfosi umano-animale in un’orgia di colori, forme e sessualità che Fabre rilegge saggiamente anche alla luce delle trasformazioni delle culture popolari”.

Venezia celebra Inge Morath, la prima donna fotografa dell’Agenzia Magnum Photos

E’ stato l’amore a condurre nel novembre del 1951 Inge Morath e Lionel Burch, neo sposi, a Venezia. E sono stati il maltempo in Laguna e Robert Capa, a far diventare lei, che con la fotografia non aveva dimestichezza diretta ma che collaborava già con la celebre agenzia fotografica parigina, la prima donna fotografa dell’Agenzia Magnum Photos