Il Funzionario Archeologo Jacopo Tabolli ha detto: “Il percorso di ricerca e tutela del Bagno Grande segna con queste scoperte un altro passo fondamentale. La Soprintendenza, infatti, ha da subito scommesso sull’impresa di scavo, riconoscendo nella multidisciplinarietà e nella condivisione dei risultati la cifra fondamentale del progetto. Il gruppo di ricercatori coinvolto nello studio e pubblicazione dello scavo supera i quaranta studiosi".
L'oratorio, dalle tracce emerse dagli scavi, si presenta a pianta unica, molto articolata. L'edificio fu distrutto nel 1800. Inoltre le altre murature che riaffiorano dal sottosuolo - visibili anche ai passanti - disegnano la configurazione di altri antichi edifici. "Dai primi rilievi ipotizziamo che l'area che si affaccia alla destra del Castello (dando le spalle allo stesso) sia stata occupata da edifici adibiti a funzioni artigianali ma anche ad uso abitativo
La sacralità di un materiale che si proietta dal quotidiano agli spazi della ritualità eterna. A Bologna un percorso espositivo di approfondimento legato alla specificità della maiolica fantina e al collegamento con il passato remoto e con lo sviluppo nel tempo
Ha ascoltato a lungo il papà e il nonno, mentre parlavano di densità del terreno o individuavano aree presumibilmente migliori sotto il profilo dell'entica scelta finalizzata ad un insediamento. L'attività implica la configurazione strategica. L'uso degli strumenti predittivi e dell'intelligenza
Una misteriosa placchetta d'argento sbalzato rappresenta la dea della Terra e degli animali, accanto a due altre divinità con corona . Resti di orso, finimenti per cavalli e decorazioni con lupi dalle fauci spalancate, armi. La tomba riluceva di gocce luminose
Questi uomini, secondo la tradizione, andavano vestiti come monaci, aggirandosi liberamente nelle chiese e, fingendo di pregare, venendo a conoscenza delle situazioni di ingiustizia su cui intervenire. La notte mettevano a punto la vendetta. I loro verdetti erano inappellabili e spietati e per chi veniva condannato a morte non c’era via di scampo
I galli erano considerati animali in grado di spaventare anche i leoni e di evocare la luce dall'oscurità più profonda. E pertanto non è escluso che questa immagine fosse stata posta a protezione della villa
L’opera, acquisita nel 2018 dal Museo Diocesano di Milano, grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi, proviene dalla collezione Cavazzi della Somaglia, nella Villa Gernetto a Lesmo, ed è uno dei pochi presepi settecenteschi lombardi di questo tipo.
Per celebrare l’evento, la Città di Bassano del Grappa, tramite i Musei Civici diretti da Barbara Guidi, ha deciso di proporre il capolavoro ritrovato quale protagonista di una mostra, molto puntuale, sulla rivisitazione canoviana della figura mitologica di Ebe cui lo scultore di Possagno ha saputo dare sembianze tanto perfette da rimanere indelebilmente impressa nell’immaginario collettiv
Con il termine Grand Tour ci si riferisce al viaggio di istruzione e di formazione in Italia che, principalmente tra Sette e Ottocento, ha visto coinvolte non solo le élite europee, per cui aveva un valore iniziatico, ma anche uomini di chiesa, letterati, musicisti e artisti provenienti dall’Europa, dalla Russia, e poi dall’America, spinti da motivi professionali, per cui questa esperienza di viaggio diventava un’occasione di arricchimento e di svolta nella loro carriera