Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Joséphine, imperatrice e influencer. Com’era il suo stile. In mostra ritratti, lettere e gioielli romantici

Eleganze, bellezza e modernità. Non può sfuggire il fatto, peraltro. che la sterilità dell'imperatrice - che aveva avuto, in precedenza, come ben sappiamo, due figli - fosse causata da un'ossessione modernissima nei confronti dell'igiene personale. Si sottoponeva, infatti, a continui lavacri vaginali profondi che, si ipotizza, possano aver modificato gli equilibri naturali, attraverso un cambiamento del Ph e la presenza di potenti sostanze disinfettanti

Il Settecento. Le elegantissime e sorprendenti porcellane dei duchi di Parma tornano alla reggia di Colorno

È un lavoro condotto negli Archivi, quello che ha consentito di individuare le sedi dove i tesori parmensi sono stati “collocati”, riportandoli a casa sia pure per il solo tempo della mostra. Queste opere raffinate e di qualità altissima evidenziano come il gusto alla corte dei duchi di Parma si fosse plasmato in pieno accordo con i modelli francesi sviluppati nel Settecento, quando ricchezza decorativa e desiderio di ostentazione accompagnavano l’allestimento delle tavole del vecchio continente.

“Impressionisti. Alle origini della modernità”. In mostra a Gallarate 180 opere dei grandi miti della pittura

Da Degas a Manet, da Monet a Renoir, da Cézanne a Sisley, a molti altri ancora, provenienti da collezioni private italiane e francesi e da alcune importanti realtà museali italiane. Dipinti, disegni, acquarelli, incisioni e sculture, conducono il pubblico lungo un percorso di scoperta delle trasformazioni della cultura visiva europea nella seconda metà del XIX secolo

Un disegno Matisse disperso dal 1948 trovato arrotolato sopra un armadio. Era in una casa ereditata

La modella di Matisse sarebbe Hélène Galitzine in Mercier, figlia del principe Lev Golitsyn ed Helena Gagarin, che era una delle modelle preferite di Matisse insieme a Lydia Delectorskaya, negli anni '30. La ricostruzione dei passaggi di proprietà, compiuta dalla casa d'aste, indicherebbe il dono dell'opera, da parte di Matisse, a una donna di Nizza - oggi sconosciuta -, che l'avrebbe poi donato a suor Suzanne Mazare del convento dei Minimi, situato a Mane, un luogo non distante dalla cittadina in cui il disegno è stato trovato

Gli animali di filo di ferro e materiali di recupero invadono Castelfiorentino. Le opere di Massarutto

Cresciuto nella campagna Friulana fin da piccolo osserva il padre, tassidermista (impagliatore di animali) e lo aiuta in laboratorio. Per lui questa diventa una vera e propria scuola di anatomia, tendini, ossa, muscoli ogni dettaglio gli servirà negli anni a venire. Il bestiario richiama ai diritti degli animali e sottolinea, attraverso i materiali di recupero, che ogni cosa può tornare a una nuova vita

Trovato a Dresda il teschio che Bernini scolpì nel marmo di Carrara per Papa Alessandro VII

Il capolavoro , precedentemente creduto perduto è a grandezza naturale e realizzato in modo così realistico che può sembrare un vero teschio umano. Nulla sembra schematico e nessun dettaglio è stato trascurato: dalle suture craniche delicatamente arricciate agli zigomi sottosquadro al setto nasale sottile. La testa è cava e anche perfettamente e anatomicamente corretta anche nella parte inferiore

Ponte di Bassano, finiti lavori anti-crollo. Il disegno è ancora quello di Palladio. Una mostra sulla sua storia

La bocciatura del primo progetto dell'insigne architetto veneto. La mostra racconta il mito del ponte, ma contemporaneamente parla di un ponte concreto e reale da 500 anni, il ponte di Bassano, disegnato da Palladio, distrutto e ricostruito più volte in un’epopea che dal Settecento del Ferracina giunge al presente del ‘Ponte degli Alpini’. Il racconto della mostra si snoda a partire da disegni originali di Palladio, libri cinquecenteschi, mappe antiche, dipinti del Settecento, fotografie di fine Ottocento, modelli di studio contemporanei

Trend. Colori per dipingere le pareti ispirati agli accordi cromatici delle tavolozze dei grandi pittori italiani

Modigliani, Canaletto, Botticelli o di Michelangelo. Ciò che viene colto è l'insieme dialogante dei colori e della tonalità, in quella che - alla francese - viene definita palette e che, in italiano, è la tavolozza. Ogni pittore ha una propria tavolozza, nel senso che, quando spreme i tubetti o colloca le preparazioni sulla tavoletta di legno, sceglie i colori secondo precise e personali sensibilità. La palette o tavolozza - intesa come accordo cromatico reiterato nella produzione dell'artista - costituisce uno dei principali elementi di autografia