Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Adele Lo Feudo, confessione ai tempi del Covid. Così l'artista racconta con quadri e diario cos'ha vissuto

Nella Rocca di Perugia, l'artista umbra ha esposto trenta opere. Un viaggio nei giorni della terapia intensiva, vissuta da paziente, durante la prima e terribile ondata dell'epidemia. Il mutamento dell'orizzonte percettivo e l'umanità dei medici e degli infermieri che si rivela, sotto tute e scafandri, attraverso lo scintillio e il linguaggio degli sguardi. Il corpo sottratto e il corpo salvato, lo spirito convergente verso la meta di condivisione con altri spiriti

Sotto la cenere del Vesuvio mobili, culle, larari, letti integri. Mai visti. Eccoli nel filmato

Presto saranno portati alla luce - ora sono nei depositi - gli autentici mobili di Ercolano, che restarono per secoli sotto la cenere dell'eruzione del Vesuvio che, nel 79 dopo Cristo, colpì anche Pompei. Imbruniti dal colore, in parte carbonizzati, ma integri,  gli arredi delle case restano quasi intatti, con tanti altri oggetti, tra i quali una culla, un letto, piccoli tavoli, armadi di ogni dimensione e foggia e larari, statuine e resti di cibo (fichi e pane). Il patrimonio, al momento accatastato nelle sale di deposito (climatizzate) sarà esposto nel nuovo museo di Ercolano al quale sta lavorando l'architetto Renzo Piano su commissione della Fondazione americana di David Packard.  Li vediamo, in anteprima, nel video.

Immagini, creatività e diritto d'autore. Nel gorgo infernale di una materia che è una "selva oscura"

Ciò si è verificato, a parere di chi scrive, per due ordini di ragioni: l’una è legata alla complessità della materia, l’altra ai contrasti dottrinali e giurisprudenziali che si sono affacciati sul proscenio del sistema giuridico italiano. Il tentativo, quindi, di fare luce su un tema controverso è in parte caduto nel vuoto ed ha finito, forse, per gettare nella caligine la figura giuridica oggetto della nostra indagine

"Nei musei, di notte, riunioni demoniache". Cosa c'è dietro l'olio spruzzato contro opere antiche a Berlino

Si pensa che, al di là di un atto vandalico sorretto da ragioni politiche - l'incursione sarebbe avvenuta il 3 ottobre, festa nazionale della riunificazione tedesca - si nasconda anche una sorta di gesto di esorcismo. Le opere appartengono a diversi periodi della storia, dall'antico Egitto fino al XIX secolo e sono custodite nel Pergamon, nel Neues Museum e nella Alte Nationalgalerie. Quindi tre musei. Esiste un disegno nella scelta dei beni sottoposti all'azione dell'olio? Sono stati scelti in base a un significato delle opere stesse?

Lito-leafart ha trasformato in arte il disturbo di iperattività. Le foglie diventano mondi meravigliosi

C'è chi nasce con un'intelligenza esplosiva che non riesce a fermarsi più di tanto su un oggetto o su un tema. Un artista giapponese - che ha sofferto del disturbo da deficit d'attenzione e iperattività (ADHD) - è così approdato a quella che per tutti è una magnifica forma d'arte e, per lui, una modalità convincente d'espressione e un allenamento divertente alla concentrazione. Nel tempo si sono accumulate opere leggiadre. A differenza dell'Origami dove le pieghe creano forma, nel Kirie servono forbici e bisturi precisi

Gli spiriti emergono dal bosco. Legno plasmato dal fiume e assemblato da Iwasaki. Opere e video

Lo scultore giapponese raccoglie lacerti di legno resi lisci dalle acque, recandosi nella zone del suo Paese in cui si abbattono con regolarità fortunali e tifoni - I pezzi più antichi si presentano straordinariamente lisci - Accumula le varie parti levigate e si attiene a ciò che i pezzi e le forme gli suggeriscono di fare - Un tempo usava bulloni per unire le varie parti - Oggi solo chiodi di legno, come nell'antichità

"Leonardo non dipinse la battaglia d'Anghiari". Perchè? Ricerche convergono sulla tesi De Toni-Manescalchi

Le indagini sono raccolte nel volume, fresco di stampa, intitolato "La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo", pubblicato dalla casa editrice fiorentina Olschki nella collana 'Biblioteca Leonardiana. Studi e Documenti', a cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini. Ma anni fa, due studiosi di vaglia - De Toni e Manescalchi - erano già giunti a questa conclusione, spiegando i motivi del fraintendimento sul lavoro svolto da Leonardo a Palazzo Vecchio. Per noi ricostruisce la vicenda lo stesso Roberto Manescalchi

Il Vangelo secondo i cinesi: "Cristo era un giusto. Quindi fu lui a lapidare l'adultera". Fusione allucinante

Questa cessione di sovranità culturale avviene attraverso il senso di colpa e si manifesta con costanti manipolazioni iconoclaste, dalla distruzione di monumenti alla copertura dei nudi classici - solo per cogliere l'evidenza superficiale di un'ondata di grande violenza - all'occupazione e alla modificazione della cultura occidentale. E presto riguarderà anche una nuova iconografia, che completerà l'operazione di conquista economica e politica

Grafemi sulla fronte della Gioconda. L’analisi delle immagini dopo l’individuazione dei fori da spolvero

Abbiamo, a livello di Stile arte, analizzato le immagini del francese Cotte che offrono sia l'azione dello spolvero - il disegno veniva riportato su un foglio o su un cartoncino che veniva forato con un chiodo lungo le linee del disegno stesso e trasferito con la punta o con una spolverata di carboncino sull'imprimitura della tavola sottostante - che grafemi di grande interesse, che avevamo già rilevato - nella tipologia, diffusi in tutto il dipinto - con la lettura di analisi all'infrarosso, radiografie e spettografie. Lo scritto è composto sia da caratteri numerici che alfabetici.

Per il Fai riapre il Testaccio, il monte formato da cocci d'anfora degli antichi romani. Le curiosità

La formazione del Monte Testaccio è la diretta conseguenza dell’intensa attività mercantile che si svolgeva nel quartiere; a partire dall’età augustea si cominciarono ad accumulare i frammenti ceramici (in latino testae) dei “vuoti a perdere”, ovvero delle anfore che, svuotate del loro contenuto, venivano ridotte in frantumi e smaltite in una vera e propria discarica organizzata, divenuta nel tempo questa collina artificiale fino all’attuale altezza di 45 metri. Lo spettacolo esaltante di un panorama a 360°