La temporalità del contesto è stata stabilita intorno al XV secolo, poiché lo stile ceramico di un vaso, un piatto e una coppia di ciotole è tardo azteco III (1400-1521 d.C.), il più raffinato in termini di manifattura dal regolare e le linee sottili della sua decorazione, supporti innovativi rispetto a pezzi di epoche precedenti e le sue pareti sottili.
Nei tempi più antichi di Roma le falere furono utilizzate come ricompense militari romane per gli ambasciatori esteri, specialmente di origine gallica. Erano utilizzate dagli Etruschi e furono introdotti a Roma dal quinto re, Tarquinio Prisco. Al tempo di Polibio, in età repubblicana, le decorazioni erano concesse al cavaliere che aveva portato le spoglie di un nemico, mentre in età imperiale, alla truppa, ovvero legionari e ausiliari (falerati) che si erano distinti in battaglia. Erano concesse anche collettivamente ad ali e coorti. Sui monumenti romani appaiono di solito nel numero di nove, unità geometricamente uniforme. In dosso ai soldati erano disposte su tre linee, legate con corregge ortogonali a formare un pettorale, indossato poi sulla corazza, in modo da essere agganciate. Le falere potevano essere anche sfoggiate sulle insegne.
Il complesso in cui è stato trovato era costituito dalla torre di avvistamento, da un'armeria e da un muro di contenimento. L'edificio venne prima seriamente danneggiato, poi demolito tra il 1467 e il 1469. Il ritrovamento durante gli scavi
Qui sono stati rinvenuti anche diversi vasi per sacre libagioni, prevalentemente di epoca romana, provenienti sia dall'interno del tempio, sia dai vari terrapieni all'interno di un edificio che sorgeva lì accanto o dai depositi sacri simili alle favisse romane, cioè buche entro il recinto sacro, nelle quali venivano collocati, dopo anni, gli ex voto, per far spazio ad altri oggetti di devozione che giungevano da altri fedeli.
Un interessante dipinto che trae ispirazione del Correggio va in asta in queste ore sul sito internazionale Catawiki. L'opera rappresenta, in chiave simbolica, la carità, in forma di madre che accudisce ed allatta tre bambini. Il dipinto - che vedete in un particolare, nella foto sopra - proviene da una collezione britannica. L'opera, di scuola italiana, è datata a un periodo compreso tra Seicento e Settecento. Le offerte - nel momento in cui scriviamo - sono ferme a 8 euro. Per vedere le altre foto della tela, conoscerne il valore di stima, le dimensioni ecc potete CLICCARE QUI
"Le novità, inattese, - spiega il professor Martini - riguardano le indagini in una piccola cavità adiacente alla grotta del Romito, che è stata utilizzata per molti secoli come luogo di sepoltura a partire dal Neolitico (in questi livelli archeologici sono in atto le indagini di questo mese) sino all'età del Bronzo. Sono stati recuperati i resti di numerosi individui che erano stati collocati in questo piccolo anfratto secondo un rito di sepoltura collettiva. I reperti umani saranno oggetto di studi multidisciplinari secondo le più moderne metodologie, compresi gli studi sul DNA. Lungo la medesima parete rocciosa è stato individuato un altro stanziamento preistorico che sarà oggetto di studio nei prossimi anni"
Bes è una sorta di demone nano, una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto. Veniva rappresentato spesso vecchio, con gambe arcuate, ornato di piume di struzzo e con la coda. Brutto, ma sostanzialmente buono, in grado di intercettare e bloccare ogni strale della sfortuna
Le ricerche mirano a verificare l'estensione della necropoli ampliando verso l'interno le aree già oggetto d'indagine lungo la spiaggia nel corso del biennio 2021-2022 e dove erano state individuate oltre 30 tombe a cremazione databili tra la fine del Bronzo Medio e le prime fasi del Bronzo Finale (fine XIV-XII sec. a.C.)
Un componente chiave del progetto York è la scansione 3D delle cavità negative negli involucri di gesso. I ricercatori affermano che le immagini 3D "impareggiabili" hanno gettato nuova luce su questa intrigante e insolita pratica di sepoltura. L'attenzione degli studiosi è stata, in particolare, attratta da una coppia di adulti e di un bambino, chiusi nel gesso solidificato. E' chiaro che i tre morirono, per malattia o disgrazia, nelle stesse ore. La prosecuzione delle ricerche potrà far luce su questa sepoltura di famiglia
Il centro medievale di Rungholt, si trovava nel mare di Wadden, in Germania. In un punto di cui si era persa memoria. Con una certa regolarità il mare restituiva oggetti probabilmente conservati nell'insediamento sommerso. Era certo possibile stabilire una vasta area in cui ipoteticamente sorgeva la cittadina, ma non inchiodarne l'esistenza all'incrocio di un meridiano e un parallelo