“Al nostro Centro di restauro – spiega Gabriella Gasperetti, funzionario archeologo presso Soprintendenza beni archeologici di Sassari – è stata presentata la scoperta fatta dal piccolo Pietro Pais della classe V A della scuola primaria di Usini durante la visita alla tomba 1 della necropoli a domus de janas di Santu Pedru ad Alghero. La tomba, scoperta nel 1959 da Ercole Contu, ha restituito centinaia di reperti, tra i quali i “vasi tetrapodi” dai quali ha poi preso il nome. Con la curiosità tipica dei ragazzi i piccoli allievi avevano visitato tutte le celle della tomba, sotto la guida dell’archeologo Luca Doro, che ha curato la loro formazione su storia e archeologia della Sardegna. Nel terriccio smosso dalla fauna selvatica Pietro ha ritrovato un bellissimo pendente litico con un foro all’estremità, subito consegnato e portato al Centro per la documentazione e la pulizia”.
L’archeologo Luca Doro ha illustrato il significato dell’oggetto e la sua possibile datazione: un amuleto, oppure un pendente ricavato da un brassard (bracciale) di un arciere del III millennio a.C., oppure, ipotesi tutta da verificare, un peso all’interno di un sistema ponderale dell’età del bronzo? “Future indagini lo potranno chiarire, stimolate proprio da questo ritrovamento, che, come ha annunciato la nostra archeologa Gabriella Gasperetti, porterà anche a destinare nuove risorse economiche per le ricerche nella necropoli. – prosegue l’archeologa Gasperetti – Alessandra Carrieri ha concluso la presentazione spiegando come si opera sui materiali archeologici “dietro le quinte” per la loro documentazione e conservazione.
Bambino di quinta elementare trova un pendente antichissimo nella necropoli di Alghero
L'archeologo Luca Doro ha illustrato il significato dell'oggetto e la sua possibile datazione: un amuleto, oppure un pendente ricavato da un brassard (bracciale) di un arciere del III millennio a.C., oppure, ipotesi tutta da verificare, un peso all'interno di un sistema ponderale dell'età del bronzo?