di Emanuele Bernardelli Curuz
Candore, perfezione, minimalismo e surrealismo. Sono queste le peculiarità di Flóra Borsi, giovane fotografa d’arte ungherese.
Entriamo nel suo mondo fotografico con delicatezza, la stessa che lei pone nelle sue opere.
C’è un silenzio solenne. L’occhio cade sull’atmosfera pop-fiabesca, ovattata, incipriata. Il soggetto è la stessa persona che scatta ed edita le immagini, una sorta di specchio dell’anima che si manifesta attraverso i pixel. E non c’è cosa più difficile che raffigurare se stessi, rivedersi, analizzarsi e rendersi opera.
Flóra usa una squisita manipolazione fotografica per creare immagini surreali incentrate tematicamente su identità, relazioni, emozioni e sogni. Ammirando i suoi scatti ci sembra di entrare in un moderno e astratto mondo scritto con i colori di Lewis Carroll.
I campi fotografici sperimentati sono molteplici, e puntano sempre alla perfezione e a una tecnica immacolata, sostenuta da sottili idee concettuali. Le creazioni di Flóra sono bellissime evocazioni di emozioni universali.
Attraverso l’obiettivo vengono catturate la forza e fragilità della psiche umana. La luce è sempre perfetta. La pelle è sempre liscia e candida. I colori esplodono dai fondali monocromatici. La fotografa – classe 1993 – visualizza abilmente fantasie oscure e sogni sospesi, utilizzando la metafora misteriosa e intelligente, sbloccando fotograficamente il modo di pensare, sentire, sognare ed esprimersi nel moderno mondo urbano.
Il suo lavoro presenta molto spesso il corpo femminile, la bellezza da ninfa. E l’artista si diverte ad evocare quello che sembrerebbe un personaggio uscito dal mondo di “Alice nel paese delle meraviglie”. Flóra sperimenta perpetuamente con la reflex ed è eccelsa nell’editing, sempre preciso ed impeccabile, esaltando così la rappresentazione femminile e il rapporto tra corpo e sé.
La fotografa-artista ha esposto a livello internazionale con mostre personali in Europa e negli Stati Uniti e ha preso parte in particolare alla mostra collettiva “Continental Shift” alla Saatchi Gallery. Ha anche esposto al Louvre, in Francia. La sua opera d’arte è stata il volto di Adobe Photoshop nel 2014 e ha realizzato l’identità aziendale per Adobe Creative Cloud nel 2019. La sua estetica eterea ha vinto numerosi premi artistici e ha ottenuto il plauso della critica, tra cui The Guardian’s Observer e BBC Culture. È entrata nella lista statunitense dei 30 Under30 di Forbes e nel 2021 Hasselblad l’ha scelta come prima Hasselblad Heroine dell’anno.