Archeologia – Ultime notizie ed approfondimenti

Scavi per una casa di campagna portano alla luce domus romana, strada selciata ed edificio pubblico

Gli archeologi: "Abbiamo individuato parte di una lussuosa abitazione urbana (domus), come testimoniano i quattro piani in cemento e le pitture parietali ancora conservate. Questi spazi riccamente decorati sottolineano lo status sociale dei proprietari".
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Abiti splendidi da sposa e da ricevimento recuperati quasi intatti in fondo al mare in un relitto del 1600

I subacquei hanno trovato gli oggetti più sorprendenti e preziosi. La nave, piena di merci esclusive, uniche e lussuose, doveva essere naufragata intorno al 1650. L'eccezionale stato di conservazione dei reperti favorito dalla copertura del relitto da parte di sabbia e limo che, di fatto, lo hanno isolato
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Recuperata da una tomba di 500 anni fa e studiata una tunica di investitura. Era nei pressi di una grotta

L'abito rappresentava un segno di potere dell'autorità imperiale che rendeva riconoscibili i dignitari, compresi quelli delle province lontane. Una politica di riconoscibilità delle insegne dello Stato centrale
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Una testa di Leone del 30 a.C. trovata nello scavo di Piazza del Sarto a Pisa. A cosa serviva?

Il leone ha un confronto preciso proprio a Pisa, dove un esemplare integro è stato trovato pochi anni fa nella zona dell'Arcivescovado. Sulla base di quel confronto possiamo datare il nostro frammento nel 30-20 a. C., quindi in un'epoca un po' più antica rispetto alla fase meglio conservata della domus
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Come e perché gli antichi romani seppellivano i fulmini? Lo spiega la Soprintendenza speciale

Qualche tempo fa durante lo scavo archeologico per la realizzazione della Stazione di Amba Aradam della linea C della metropolitana di Roma sono stati rinvenuti esempi di sepoltura di fulmine. Entrambi databili al I secolo d.C., contenevano macerie di edifici e una piccola lastra di marmo con l'iscrizione Fulgur conditum in un caso e Fulgor conditum nell'altro
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“Ecco il riscaldamento a pavimento”. Scoperti i padiglioni della villa romana di Fiumana a Predappio

Osservando le immagini satellitari è stato possibile individuare nuove strutture, che sono state oggetto di scavo. Individuati alcuni ambienti pertinenti a due padiglioni della villa tardoantica, distanti 150 metri uno dall’altro: il primo attribuibile al settore di rappresentanza e il secondo a un impianto termale, come dimostra il rinvenimento di un ambiente riscaldato.
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Cosa festeggiavano gli antenati romani in queste ore di febbraio? La risposta nelle foto e nell’articolo

Con più di 80 pagnotte per infornata e 5 macine in pietra lavica nel cortile - nella foto qui sopra -  il panificio di Popidio Prisco era uno dei più grandi forni della città, nelle immediate vicinanze del Foro. Hic habitat felicitas (Qui è di casa la felicità) si legge sulla porta del Panificio. L’attività del forno si era rivelata estremamente lucrativa per la famiglia che abitava nella grande dimora adiacente, riccamente decorata con marmi pregiati.
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