Fotografia

DDiarte, dipingere con la macchina fotografica quadri del passato mai dipinti

Il minimalismo pare travolto dalla possibilità della massa di scattare immagini. Così il fotografo deve inerpicarsi su cime espressive molto più complesse e praticamente irraggiungibili dai fotografi non professionisti. DDiarte cita rapidamente un quadro o un autore, ma successivamente, nello stesso scatto, ne riscrive composizione e scena. Si passa dalle atmosfere dei Trionfi del primo Rinascimento a di Pietro da Cortona e del barocco, da uno stile botticelliano a David. Buona parte delle opere sono affollatissime, con modelle e modelli in pose plastiche ed eloquenti, come nella tradizione barocca. Assistiamo a una riscrittura della storia dell'arte, affrontata con il massimo virtuosismo e la massima tensione espressiva, contenuta, al limite dell'esplosione, da un canone composto
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William Henry Fox Talbot, le fotografie reliquia con carta salata. Le prime immagini. Il video

Ha pubblicato The Pencil of Nature (1844-46), che è stato illustrato con stampe originali di "carta salata" dai suoi negativi calotype, e fatto alcune importanti prime fotografie di Oxford, Parigi, Reading e York. La calotipia o talbotipia è un procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini riproducibili con la tecnica del negativo / positivo. Messo a punto da William Henry Fox Talbot, venne comunicato alla Royal Society successivamente a quello sviluppato da Daguerre, nel 1839. Venne brevettato nel 1841
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Bogdan Zwir – Surreale foto-pittore di San Pietroburgo

Bogdan Zwir è un foto-pittore che opera a San Pietroburgo. Nato nel 1975 a Yakutsk, dotato di un solido bagaglio pittorico, Zwir lavora su spiazzamenti logici, suggestioni antiche, ossessioni oniriche in cui la materia della pittura si unisce al nitore della fotografia. L'obiettivo principale del suo lavoro creativo è di realizzare storie irreali che svelino i significati meno apparenti dell'esistenza reale, attraverso un lavoro che si basa su componenti emotive, psicologiche ed esoteriche
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Teun Hocks – Foto-pittura d'umorismo surreale. Nubi e uomini fuori luogo

Le indicazioni al foto-pittore olandese Teun Hocks (1947) vengono dal mondo dell'inconscio, da quel punto di incontro tra arte e psicanalisi che costituisce l'elemento fondante del Surrealismo. Ma se spesso il movimento di Breton si riferiva alla dimensione onirica in un atteggiamento spiazzante - il sogno o l'incubo avrebbero dovuto rivelare le false sovrastrutture perverse della realtà - o attraverso l'humor nero, Hocks sviluppa una ricerca espressiva vicina a Magritte, in cui domina un approccio poetico al sogno, corroborata, nel suo specifico, da un divertente umorismo bianco
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Vadim Stein – Elegantissime

Vadim Stein è nato a Kiev (Ucraina) nel 1967, città nella quale ha seguito un percorso formativo nel campo della scultura e del restauro. Dal 1985 al 1992 ha lavorato come attore e designer della luce. Dopo aver lasciato il teatro ha iniziato ad operare in campo fotografico, misurandosi prima con la scultura decorativa e la grafica, poi con l'indagine alla figura umana, colta in pose plastiche, potenziate dall'uso di materiale tessile aderentissimo. Accanto all'attività di fotografo, Stein prosegue il percorso nella scultura e nella scenografia
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Che splendore! Ecco il video-icona della vera Grace Kelly

Cercare di adeguarsi all'originale, risulta, per quanto il mimetismo sia assoluto, una fastidiosa profanazione. E' questo il senso di disagio provocato dal film presentato a Cannes. E da qui nasce il desiderio di tutti noi, veri adoratori di immagini, che sentiamo la necessità di aderire allo splendore primario, quello emanato dalla vera Grace Kelly.
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Kubrick, le scene dei suoi film ispirate ai grandi quadri di Van Gogh, Füssli, Hogarth, Balthus e Rinascimento

I riferimenti all’arte possono quindi richiamare temi e contenuti collegati a determinate opere, oppure evocare parallelismi tra le opere citate e le situazioni narrate nel film; ad esempio, la Pop art costituisce in Arancia meccanica l’esemplificazione dell’asservimento consumistico all’origine delle devianze del protagonista, mentre in Barry Lyndon i “quadri” che il regista mette in scena hanno la funzione di elementi di mediazione fra il presente ed il passato, una macchina del tempo per raggiungere un’epoca distante, e, contestualmente, nella loro lontananza e fissità, alludono all’impossibilità di un approccio vero e profondo con la Storia, di cui è disponibile solo la rappresentazione.
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Frida Kahlo vista dall'amante fotografo Nickolas Muray. La storia. Le foto

Nel maggio 1931, Nickolas Muray, (Seghedino, 15 febbraio 1892 – New York, 2 novembre 1965), fotografo di origine ungherese, viaggiò in Messico dove incontrò l'artista Frida Kahlo, (Coyoacán, 6 luglio 1907 – Coyoacán, 13 luglio 1954) una donna che non avrebbe mai dimenticato. Figlio di un postino, Nickolas era emigrato negli Stati Uniti, facendo l'incisore e successivamente il fotografo. Scelse di immortalare le dive ed ebbe fortuna. L'incontro con Frida, che divenne passione amorosa ed amicizia, fu favorito da tanti elementi in comune. Il papà delle pittrice, infatti era un fotografo ungherese come Muray. Tra le più belle e intense fotografie di Frida figurano, appunto quelle scattate da Nickolas, che pose in luce i tratti caratteriali della donna, le sue passioni. E che utilizzò il colore come elemento in grado di fare luce su una donna che viveva in un mondo di divine policromie
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Bill Viola. Prendi un gruppo di persone. Prima e dopo. Scatena il finimondo con l'acqua. Sulla zattera

L'artista di fama internazionale a Mantova con una video-installazione che colloquia con le immagini del diluvio dipinte da Giulio Romano e aiuti nella ala dei Giganti. Nell'articolo le quotazioni delle fotografie e delle opere di Bill Viola
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I collage metafisici e neo-surrealisti di Igor Skaletsky

Igor Skaletsky (1978, Voronezh Russia) è un artista che ha prodotto, nell'abito della storia del collage, opere significative, ricche di citazioni e di cortocircuiti, nate da una visione onirica della realtà che svela le strutture interne e contribuisce a rimettere in gioco una revisione dei pregiudizi ottici, che divengono pregiudizi tout court. Partiicolarità del collage di Skaletsky è il fatto che egli non utilizza brandelli minuti di carta, ma blocchi di immagini che adegua e compone con notevoli risultati.
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