Trasformare una stanza nel contenitore di un'installazione che accolga farfalle multicolori non è difficile. Necessita di un po' di pazienza, quella che è dote di tanti artisti - altri, invece, affidano l'idea a laboratori artigianali o a piccole industrie -. Comunque sia, ecco come si svolge l'operazione. Si prende - da internet o da un libro - l'immagine della farfalla che vogliamo ricalcare. Si taglia da una bottiglia di plastica trasparente una parte che abbia uguali dimensioni del disegno. La si sovrappone all'immagine. Si ripassa con un pennarello indelebile così da ricavarne linee e forma. Poi si agisce con un bello smalto. Il gioco è fatto. Da provare. Ricordate che la farfalla è l'anima, lieve, che vaga ed è ospite del corpo. E' colei che incontra Amore. Amore e Psiche, appunto, che appare sempre con il proprio attributo. una farfalla, appunto
Il piccolo soggetto della pittura giapponese, la ninfea, fu valorizzato grazie al giapponismo, cioè all'influsso che la cultura giapponese ebbe sull'arte occidentale nel XIX secolo. Comunque fu poi Monet a portare all'apice del successo questo fiore che andava già molto di moda negli stagni casalinghi. Così avvenne nel laghetto di Giverny, in Francia, di proprietà del grande artista impressionista. Qui, nel filmato, osserviamo un'elegante ninfea realizzata come paralume. Un'idea creativa da sperimentare. E non è del tutto complicata
Gli scarti simpatici, i Gluts, l’ultima serie di opere di Robert Rauschenberg, che il maestro americano creava trasformando con poetica adesione gli oggetti abbandonati. A partire dal 1970, quando si trasferisce a Captiva Island, Rauschenberg si reca nella discarica di Fort Myers, a un’ora di macchina dalla sua casa, riempiendo interi camion di ferraglia (ventilatori, cruscotti, segnali stradali, ruote, marmitte, tubi, radiatori, cestelli di lavatrici, saracinesche e molto altro ancora), che pian piano trasforma negli assemblaggi poetici e spiritosi dei Gluts. Dimostra un’empatia quasi viscerale per lo scarto. “Gli oggetti abbandonati mi fanno simpatia, e così cerco di salvarne il più possibile”.
La scoperta, nel Novecento, del linguaggio del collage apre agli artisti la strada di inedite possibilità formali ed espressive. Una “poetica del frammento” che si origina sulla base
di un doppio processo di decostruzione e ricostruzione
Il consumismo, come bel rilevò Roland Barthes, ha creato nuove divinità, in una religione politeista basata sulla compensazione materiale rispetto al vuoto che il ridimensionamento delle spiritualità tradizionali ha subìto. Non per nulla film, prodotti o musiche vengono definite cult, cioè di culto, poiché il sentimento religioso si esplicita nei confronti di feticci prodigiosi, in grado di lenire le sofferenze esistenziali o di concedere qualche minuto di gioia
Tra mura scrostate, grigi scorci dall'appeal discutibile ecco comparire fumettistici e grotteschi personaggi - pupazzi ripieni di spazzatura - che ravvivano la street londinese. E fin da subito è un successo. Mostri, mostriciattoli, improbabili cavalieri e ominidi ben poco attraenti animano ironiche vignette che hanno conquistato il cuore di turisti e degli abitanti della capitale inglese
Riesce a creare quadri-collage, in monocromi contemporanei, con grande realismo, utilizzando ritagli di vecchi jeans. L'intensità diversa delle tinte e il lieve mutamento di tonalità che viene sia dalla fonte di produzione della stoffa che dal consumo creano infatti un'infinita varietà di toni che sono in grado di coprire la ricostruzione di ogni scenario. Denimu (Ian Berry), artista britannico, trasferitosi Svezia, crea opere d'arte utilizzando esclusivamente denim - cioè stoffa jeans - di scarto. Nel 2013, Denimu è stato indicato tra i "30 sotto 30" artisti influenti nel mondo.
L'effetto che otterrete è sorprendente e porterà l'ala della magia tra i vostri amici. I filmati o le immagini dello smartphone, appoggiato a un tavolo, danzeranno nel vuoto, a mezz'aria, senza appoggiarsi a nulla. Sarà un puro divertimento ottico e pure un elemento di meditazione sul comportamento della luce. Ed ecco un ologramma.Bastano un pezzettino di carta normalissima e un altro di plastica trasparente, che si trova in casa, da qualche parte, o che può essere acquistata in un negozio di cartoleria
Divertirsi creativamente con le lattine vuote delle bibite. Il leggero foglio d'alluminio piegato, fornisce diverse possibilità applicative. Con il filmato ne esploriamo la realizzazione di quattro: un portaoggetti trendy, dotato di una cernierelampo; un portacandela con sistema-faro;una girandola e una copia delle chiavi di casa. Divertirsi è facile, come stupire i nostri bambini, ai quali bisognerà però ricordare che il foglio d'alluminio può essere tagliente
Gli oggetti di tutti i giorni, disposti con un determinato ordine e con precisione maniacale, possono diventare i tasselli di un'opera complessa e stupefacente... Clicca il link e guarda i video