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Cosa significa “pittori bamboccianti” e chi era il Bamboccio. Il video delle opere

Durante il suo soggiorno a Roma, Van Laer è diventato anche una delle guide di Schildersbent o "banda di gilda" fondata nel 1623 dagli artisti olandesi, con sede nella città italiana, per proteggere i loro interessi. Intorno 1637 l'artista ha lasciato Roma per tornare nel Paese di origine, ma si ritiene che abbia compiuto un secondo viaggio nella città dei Papi, nel 1642, poco prima della morte. Soltanto una trentina di opere possono essere attribuite in modo sicuro a Pieter van Laer. Tra le caratteristiche della sua arte deve essere menzionata la pennellata a impasto materico, il naturalismo vivace e il gusto per il chiaroscuro drammatico. L'importanza del lavoro di Van Laeer dei bamboccianti era enorme. I suoi dipinti godevano di grande favore non solo sul mercato ordinario dell'arte, dove raggiungevano prezzi considerevoli, ma anche tra la nobiltà e l'alto clero. a bamboccio 2
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Adele Lo Feudo, confessione ai tempi del Covid. Così l'artista racconta con quadri e diario cos'ha vissuto

Nella Rocca di Perugia, l'artista umbra ha esposto trenta opere. Un viaggio nei giorni della terapia intensiva, vissuta da paziente, durante la prima e terribile ondata dell'epidemia. Il mutamento dell'orizzonte percettivo e l'umanità dei medici e degli infermieri che si rivela, sotto tute e scafandri, attraverso lo scintillio e il linguaggio degli sguardi. Il corpo sottratto e il corpo salvato, lo spirito convergente verso la meta di condivisione con altri spiriti
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Sotto la cenere del Vesuvio mobili, culle, larari, letti integri. Mai visti. Eccoli nel filmato

Presto saranno portati alla luce - ora sono nei depositi - gli autentici mobili di Ercolano, che restarono per secoli sotto la cenere dell'eruzione del Vesuvio che, nel 79 dopo Cristo, colpì anche Pompei. Imbruniti dal colore, in parte carbonizzati, ma integri,  gli arredi delle case restano quasi intatti, con tanti altri oggetti, tra i quali una culla, un letto, piccoli tavoli, armadi di ogni dimensione e foggia e larari, statuine e resti di cibo (fichi e pane). Il patrimonio, al momento accatastato nelle sale di deposito (climatizzate) sarà esposto nel nuovo museo di Ercolano al quale sta lavorando l'architetto Renzo Piano su commissione della Fondazione americana di David Packard.  Li vediamo, in anteprima, nel video.
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Immagini, creatività e diritto d'autore. Nel gorgo infernale di una materia che è una "selva oscura"

Ciò si è verificato, a parere di chi scrive, per due ordini di ragioni: l’una è legata alla complessità della materia, l’altra ai contrasti dottrinali e giurisprudenziali che si sono affacciati sul proscenio del sistema giuridico italiano. Il tentativo, quindi, di fare luce su un tema controverso è in parte caduto nel vuoto ed ha finito, forse, per gettare nella caligine la figura giuridica oggetto della nostra indagine
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"Nei musei, di notte, riunioni demoniache". Cosa c'è dietro l'olio spruzzato contro opere antiche a Berlino

Si pensa che, al di là di un atto vandalico sorretto da ragioni politiche - l'incursione sarebbe avvenuta il 3 ottobre, festa nazionale della riunificazione tedesca - si nasconda anche una sorta di gesto di esorcismo. Le opere appartengono a diversi periodi della storia, dall'antico Egitto fino al XIX secolo e sono custodite nel Pergamon, nel Neues Museum e nella Alte Nationalgalerie. Quindi tre musei. Esiste un disegno nella scelta dei beni sottoposti all'azione dell'olio? Sono stati scelti in base a un significato delle opere stesse?
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Lito-leafart ha trasformato in arte il disturbo di iperattività. Le foglie diventano mondi meravigliosi

C'è chi nasce con un'intelligenza esplosiva che non riesce a fermarsi più di tanto su un oggetto o su un tema. Un artista giapponese - che ha sofferto del disturbo da deficit d'attenzione e iperattività (ADHD) - è così approdato a quella che per tutti è una magnifica forma d'arte e, per lui, una modalità convincente d'espressione e un allenamento divertente alla concentrazione. Nel tempo si sono accumulate opere leggiadre. A differenza dell'Origami dove le pieghe creano forma, nel Kirie servono forbici e bisturi precisi
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Pont-Aven, la Bretagna mitica per Gauguin. Com'è oggi, com'era. Cosa vi dipinse e perchè. Il video

Nel luglio del 1886, alla ricerca di un luogo privo degli effetti contaminanti del progresso, Gauguin raggiunge Pont-Aven, un piccolo e suggestivo borgo di 1500 abitanti nel nord della Francia. Pont-Aven - che oggi conta circa 3mila residenti - si trova dipartimento del Finistère nella regione della Bretagna. Dopo il 1870 il villaggio era divenuto punto di riferimento di numerosi artisti, specialmente statunitensi, attirati dalle favorevoli condizioni di vita della zona: ottimi paesaggi, mari, fiumi e colline, una popolazione accogliente e legata all'antico, una cucina ottima, prezzi modestissimi. Il luogo ideale in cui dipingere, tranquilli, incontrando colleghi, la sera. Era il paese dei pittori
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