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Posts published in “News”

Adonai Sebhatu, la moltitudine che produce le forme infinite dell'Essere. Dal progetto all'anima

Il giovane vincitore della Coppa Luigi, al Premio Nocivelli 2019: " Si inizia da collage di vecchi, abbandonati disegni/progetti di architetti. Andando avanti si sovrappongono lucidi di odierne planimetrie di geometri e architetti mischiati con altrettanti lucidi di schemi di impianti elettrici (elaborati in digitale e stampati) e veri e propri circuiti stampati recuperati da materili di recupero (circuiti chiamati pcb situati comunemente all'interno delle tastiere del computer) il tutto accompagnato da sprazzi di pittura e schizzi di disegni a matita. Un dialogo tra lo spazio e la forma, il vecchio e il nuovo, lo scarto e il funzionale, il tecnologico e l'analogico, fanno emergere un immagine apparentemente antica di contadini. Il contadino simboleggia lo sforzo, il sacrificio e la forza di sopravvivere. La stessa sopravvivenza che l'artista vive costantemente per rimanere onesto con la propria sensibilità attraverso la ricerca di un archetipo".

Fulvio Governale, il momento sospeso in cui, di sera, una luce produce una solitudine astratta

Il giovane artista, terzo nella sezione scultura al Premio Novicelli 2019: "L'opera è composta da tre pezzi di grondaia, uniti mediante dei bulloni, fissati al muro tramite due barre di ferro. All'interno delle due grondaie più esterne vi sono inseriti due neon. Con quest'opera, composta da elementi di recupero, voglio fissare i momenti, apparentemente insignificanti, delle persone. La solitudine notturna è uno di quei momenti di riflessione che tutti noi viviamo da soli, in compagnia di altre persone non sarebbero importanti ne ci servirebbero. Attraverso le installazioni prendo questi attimi una volta finiti e li rendo fruibili a tutti, così da scatenare un'emozione privata in pubblico".

Alice Faloretti, dipingere il punto d'incontro fluttuante tra la realtà e la metafisica

La giovane artista, terza nella sezione pittura al Premio Nocivelli 2019: "La mia ricerca si sviluppa attraverso la rielaborazione di immagini e suggestioni provenienti dai luoghi del mio vissuto, frammenti che quotidianamente colgo mediante la fotografia, per poi rievocare tracciando nuove relazioni e contenuti. Raccogliere immagini in grande quantità, anche inerenti lo stesso soggetto a distanza di tempo, mi aiuta a creare una sorta di album visivo da cui poi estrapolo il materiale che andrà a comporre i miei spazi. Durante questo processo utilizzo in particolar modo il disegno, con cui accosto e rielaboro situazioni originariamente disconnesse tra loro e in cui la rilettura personale, l'emergere di ricordi e di suggestioni oniriche, genera connessioni e significati nuovi, talvolta inaspettati"

Gianluca Morini, il giorno fu pieno di gelo, ma ora arriva la sera. Fotografare mondi lontani-vicini

Il giovane artista, terzo nella sezione fotografia del Premio Nocivelli 2019:"Trovo che tutto questo lavoro sia nato come un tentativo di prendere contatto e consapevolezza in primis con quello che è il mio territorio, quello dove sono nato e cresciuto, per poi arrivare ad analizzare un concetto di Italia più distante, decisamente più stereotipato, concetto che spesso ho sentito di far mio. I miei non sono di qui, e arrivato a una certa età ho avuto la percezione che il mio rapporto con questo luogo fosse esclusivamente dovuto al fatto che ci sia nato, senza avere un vero e proprio coinvolgimento emotivo e culturale. Conseguentemente ho avuto il bisogno di prendere contatto con le cose, con gli elementi della mia routine, col concetto d’Italia che sentivo di avere".

Raffaele Vitto, Passi di terra. Impronte e geometrie nell'osservazione del rapporto uomo-natura

L'opera, seconda nella sezione scultura del Premio Nocivelli 2019. L’artista predilige nella sua ricerca l’utilizzo di materiali naturali e pone al centro della sua riflessione la sfida che viene giocata sulla terra, nei campi che la sua famiglia coltiva da generazioni. Partendo dall’idea che l’agricoltura sia un artificio, rimanda alle forzature che l’uomo applica alla natura per i propri fini utilitaristici. Affinché gli equilibri tra uomo e natura possano perdurare, l’artista auspica che tali forzature possano essere unicamente temporanee. Il campo coltivato diviene quindi metaforicamente un pavimento. L’opera acquisisce un ulteriore valore concettuale, nel momento in cui il fruitore deciderà di calpestare l’installazione, le mattonelle a quel punto, si sgretoleranno tornando ad essere semplicemente terra così come in natura si trova

Il realismo di Gaetano Tommasi tra corposità materica, pathos e figurativismo

Il ductus delle pennellate dense e pastose dei ritratti di Tommasi si sposa con le rappresentazioni degli oggetti stessi, ossia con le nature morte rese grazie a un «materismo» che costituisce l’ordito fondamentale delle sue tele – un impasto di cromie scure - dove la materia pittorica rende più pesanti i soggetti isolati nella loro matericità: una matrice comune sembra convalidare entrambi figure umane e oggetti. In questa sorta di densa corposità plastica l’artista riveste le sue nature morte di una forma altamente poetica e avvincente, spesso tuttavia demistificandone le componenti allegoriche di «vanitas» che alludono alla precarietà dell’esistenza e all’inesorabilità del trascorrere del tempo

Arvin Golrokh, quando la pittura esplora senza pregiudizi i templi della Scienza

Il giovane artista, secondo al Nocivelli 2019, sezione Pittura:"La storia della sopravvivenza si è trasformata nella storia della divisione del lavoro. La medicina come una guida scientifica si è connessa a questo movimento che combatte da secoli la morte. Il potere medico definisce il corpo, la malattia, la morte e l’urgenza. La medicina in un rapporto ristretto con il potere che domina la popolazione ha preso un prestigio distinto. Però la sala operatoria attuale sembra lo spazio tragico di questa brama alla sopravvivenza, uno spazio del degrado e contemporaneamente del decoro".

Jacopo Valentini, come creare una miscela esplosiva in fotografia: corallo, pietra e Parmigiano reggiano

Il giovane artista primo al Nocivelli, sezione fotografia: "Qual è il legame che mi mantiene legato ad uno spazio? Ad un territorio che sto indagando? Attraverso l’accostamento di diversi contenuti mi piace poter fornire una lettura trasversale di quello che è uno spazio più o meno connotato. Soggetti che apparentemente possono sembrare lontani ma che possono creare una relazione tra di loro, che può alle volte cambiare declinazione".

Bacio della capra, Natività di Caravaggio, Palermo. Inedito. Quadro rubato dalla mafia

Di seguito alcune delle maggiori immagini presenti nella Natività di Palermo. La violenza di questi particolari nascosti o semi-nascosti - ma probabilmente molto evidenti alla cerchia del maestro - sembra configurare una reazione alla Chiesa, forse ritenuta, da Caravaggio, colpevole di una trasformazione demoniaca del messaggio di Cristo. Da approfondire, certamente, è il legame di Caravaggio con il pensiero di Giordano Bruno e con lo sviluppo del neoplatonismo rinascimentale, come con due matrici compositive precise e collegate: Leonardo e Arcimboldo. Il controcanto potrebbe essere stato, pure, originato una narcisistica e virtuosistica sfida del pittore ai committenti, attraverso l'inserimento di particolari demoniaci, di immagini sessuali