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Bilancio dell'anno leonardiano, tra uccelli e grande nibbio, bolle speculative e nuove strade di ricerca

Eduardo Zanon tra le pagine del ‘codice sul volo degli uccelli’ della Biblioteca Reale di Torino ha isolato dei particolari sparsi nei vari fogli ed apparentemente slegati e insignificanti, ma che una volta sul suo tavolo di lavoro gli hanno permesso la visione d’insieme del ‘Grande Nibbio’ e la sua possibile ricostruzione. Semplice vero? Semplice come l’uovo di Colombo ed altrettanto geniale. Quel che è certo che oggi possiamo ammirare all’interno delle sale dell’esposizione la fantastica ricostruzione di una delle più strabilianti macchine di Leonardo e questa è certamente l’idea e lo studio che maggiormente hanno reso omaggio al genio nel corso degli ultimi anni
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Flavia Bucci, campi magnetici e anticorpi artistici per vincere la serialità del luogo comune

La giovane artista, vincitrice del Premio finalisti al Nocivelli 2019:"L’obiettivo di questo lavoro è quello di raccontare la storia di un uomo che più tenta di opporsi ad un sistema e più vi rimane incastrato: è vittima di un meccanismo che si ripete all’infinito. Anticorpi è un progetto che porto avanti dal 2015 . Fanno parte di questa ricerca stampe manuali e digitali, carte da decoupage, carte da parati, manifesti, un flipbook e l’istallazione magnetica".
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Paolo e Francesca del pittore Feurbach. E voi che fareste? Resistere o abbandonarsi all’amore?

ICONOGRAFIA - I pittori potevano scegliere tra diverse sequenze del racconto, che ne mutano notevolmente la connotazione morale. L’individuazione di un frame consente all’artista di assegnare all’episodio, anche in virtù del sentimento del tempo, delle aree in cui l’opera fu realizzata e dei gusti del committente, un preciso grado morale o sentimentale della vicenda. Anselm Feuerbach, pittore tedesco neoclassico, sceglie un istante “apollineo” ponendo gli amanti, senza ardore, in un ampio parco.
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Cavolate, cavoletti e querce. Cosa resta – in mostre e studi – dell'anniversario di Leonardo?

Veniamo quindi alle cose serie e la prima è la grande mostra londinese: “A Life in Drawing” alla Queens’s Gallery che ha riunito oltre 200 tra i più grandi disegni del maestro rinascimentale conservati nella Collezione Reale. La più grande mostra dell'opera disegnata di Leonardo da 65 anni a questa parte. Poi Parigi, indubbiamente. E pure un viaggio meraviglioso nel rapporto tra il pittore che modellò la scienza moderna e la botanica
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Due ricerche autonome convergono sul volto arcigno, nella Gioconda. I prelievi e le ipotesi

Il volto della serva d'Oloferne, posto da noi in luce nei mesi scorsi, con un prelievo compiuto dalla Gioconda, fu evidenziato, anni fa, Il volto arcigno e la giovane donna, poco sotto, sono pertanto un preciso nucleo semantico leonardiano, un dato scientifico, in quanto il prelievo ripetibile e non è oggetto di alcuna rielaborazione. La convergenza risulta un elemento di notevole rilievo poichè pone in luce questo particolare non visto, a quanto ci risulta, prima del lavoro di De Santi Abati e, successivamente - in modo autonomo e senza che il primo fosse stato visto - da Bernardelli Curuz
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Toulouse-Lautrec spiegato da Parisot. Anima, turbinio e bordelli del piccolo grande uomo ribelle

Dalla menomazione alla vita tra margine e centro. "La sua scelta é stata radicale, per cui le emozioni possono soltanto portarlo al suicidio o alla genialità. Questa forma di semplificazione, non é riduttiva, perché assume proprio i colori della sua scelta matura. La vita al margine della sessualità , contraria e diversa da quella casta e morigerata imposta dalle tradizioni aristocratiche e borghesi, secondo l’educazione della famiglia. Proprio al contrario, ma senza eccessi di nessun genere di volgarità o di masochismo dovuti alla sua vita a contatto con le prostitute e i bordelli"
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Tommaso Nocentini, i disegni nella Firenze macchiaiola alla corte di Sua Maestà Giovanni Fattori

C’è passato anche Modigliani per quelle stanze ed è uno dei giganti di quel luogo. Un gigante non troppo lontano nel tempo ci recuperate qualche testimonianza fiorentina del suo transito per la città? Ha mai incontrato Giovanni Papini e gli intellettuali della sua cerchia alle Giubbe Rosse? Più facile il si che il no e del resto il giovane Modigliani aveva già una solidissima formazione da intellettuale a tutto tondo ad opera della lunga frequenza con l’illuminato e colto nonno Isacco Garsin. E Tommaso Nocentini?
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