La rivoluzione dell’arte del Novecento, decisa a rompere gli schemi cercando la propria essenza nella sostanza emozionale.
Leggi tutto Forma, addio. Quando la pittura rifiuto’ le regoleLa storia della natura morta moderna, al centro di una mostra allestita a Bologna, consente di notare i mutamenti del modo di osservare la realtà a partire dalla seconda metà dell’Ottocento - Dalle visioni totalizzanti del cubismo alla metafisica di Morandi, passando per il “dinamismo” futurista e giungendo all’iperrealismo - Ogni opera è un segmento della riforma percettiva avvenuta nei due secoli del più radicale mutamento antropologi.
Leggi tutto Cosi’ e’ cambiato il rapporto con gli oggettiLa mostra in programma a Milano, Palazzo Reale, evidenzia il ruolo-chiave assunto dal movimento nella storia dell’arte, illustrandone origini, ascendenze e sviluppi, lungo le due linee interpretative fondamentali: quella “materico-iterativa”, propugnata da Boccioni, e quella “crono-fotografica”, che fa capo a Balla.
Leggi tutto Futurismo, radice del Novecento europeoA Venezia la mostra dedicata ad una delle pittrici più note ed amate del Novecento - Una biografia marcata dal dolore e da una disperata brama di vivere - La lunga e contrastata vicenda sentimentale a fianco di Diego Rivera, l’incontro con Trotzkij e Breton - L’inquietante capolavoro “Le due Frida”, sintesi in chiave surrealista di una cultura complessa, metafora di un’esistenza più volte persa e riconquistata.
Leggi tutto Frida Kahlo, la liberta’ e’ un urlo multicoloreUna formazione da architetto, alla scuola di Grassi e Portoghesi, poi il “gran passo” verso la pittura - L’artista cinquantenne “confessa” la passione per i giganti Michelangelo e Caravaggio, Delacroix e De Chirico, e dichiara: “Mi piace dar corpo a suggestioni profonde, derivanti da una poetica oscillante tra conoscenza e creatività” - Un messaggio di speranza: “L’arte più radicata è quella che aiuta a spezzare il vortice della solitudine, facendoci superare la convinzione che la morte sia dentro di noi”.
Leggi tutto Di Francesco, in quel buio c’e’ un barlumeIn un’intervista a Stile Harald Szeemann, Direttore della 49esima edizione dell’evento, ne illustra caratteristiche e finalità - “Abbiamo voluto creare una platea che offrisse l’opportunità di incontrare l’altro sotto forma di opera” - “Il problema attuale dell’arte è che, essendo un linguaggio di comunicazione non verbale, poca gente la sa interpretare” - La Biennale: grande expo occidentale e laboratorio delle nuove possibilità dell’immagine.
Leggi tutto Szeemann: ”La mia Biennale di Venezia, grande platea dell’umanita”’Continua l’inchiesta di Stile tra i maggiori studiosi italiani sulle prospettive della storia dell’arte e delle dinamiche comunicative degli eventi - Caramel: “Credo ci sia oggi una sempre più diffusa disaffezione per la memoria del passato e per la considerazione dei suoi nessi col presente” - “I nuovi media sono preziosi, ma il rapporto diretto con l’opera resta sempre essenziale” - “Il futuro del mercato è Internet. Le gallerie? Sopravviveranno quelle specializzate e quelle più attente ai giovani”.
Leggi tutto Comunicare l’arte, tra reale e virtualeL'artista che contribuì alla fondazione del vitalissimo e fervente gruppo Dada, si mosse alla ricerca di forme che evocassero la pienezza e la forza delle energie della natura - Accanto a sculture che cercavano di individuare la violenza armonica delle masse, Arp operò in direzione di un astrattismo dominato dalle reti della geometria - Locarno esamina il rapporto del maestro tedesco con le avanguardie.
Leggi tutto Arp, creature germinate tra le geometrie dell’universoStile intervista Rossana Bossaglia
Leggi tutto Ed il bimbo diventa personaL’artista è la mano. Il colore è il tasto. Il pianoforte è l’anima. Parole sacrosante, queste di Kandinskij. Pensavo all’importanza di tale concetto, alla sua valenza rivoluzionaria, quando, nella vetrina di un negozio di Parigi, ho visto un set di ciotoline cinesi di ceramica rossa, dalla forma insolita. La coincidenza mi ha impressionato; non ho resistito, sono entrato e le ho acquistate. Le immaginavo composte sulla superficie d’un tavolo, distese in un ordine-disordine fantastico, colmate ognuna da una diversa vivanda, con le conseguenti peculiarità di volumi, di forme, di consistenza, di sapori; di colori, soprattutto.
Leggi tutto Gualtiero Marchesi – Kandinskij e le ciotoline cinesi