I nodi simbolici delle opere di Giambellino realizzate per il restelo matrimoniale dell’allievo Vincenzo Catena. Nel mobiletto “da bagno” gli avvertimenti giornalieri all’uomo e alla donna sugli infortuni della virtù e un monito sull’inevitabile concatenazione dei peccati capitali
Così, osservando quest'opera, pareva che la Salvezza fosse destinata a tutta l'umanità, senza sacrifici. Per questo il Salvator Mundi di Boltraffio-Leonardo fu considerato contrario al primo pensiero tridentino e venne modificato. L'azione registica del maestro permea l'opera. Lo sfumato è moltiplicato. La sfocatura del volto è al di là del limite; per un'azione pittorica che portava a due esiti: mettere Cristo in secondo piano e rappresentarlo con una dolcezza altrimenti inesprimibile
Nel ritratto del cavaliere Secco Suardo, ambasciatore a Venezia dal 1545, il nobiluomo indica palesemente un elegante braciere, posto su una colonna. L’immagine-rebus è senza dubbio quella di “Su-ardo”, che viene rafforzata semanticamente dall’iscrizione, configurata come un’impresa araldica in caratteri latini: “Et quid volo / nisi ut ardeat?”. Il tema del fuoco (e del verbo ardere) riferisce l’impresa a un versetto evangelico (Luca, XII, 49) riguardante la missione di Cristo in terra: “Ignem vidi mittere in terram; et quid volo nisi ut accendatur” (Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!)
“E’ il suo essere sommo, eccelso eppure raro che fa del Merisi una figura particolare” osserva Claudio Strinati “Anche la fama, peraltro immeritata, di sciagurato e mascalzone ha contribuito, ma al di là dello stereotipo erompono la genialità ed una grandezza universalmente riconosciuta” - La tesi di un secentesco “Rinascimento romano”, internazionale ed influenzato dalla scienza - A Palazzo Venezia una mostra ricca di capolavori.
La rappresentazione di idee e il processo di comunicazione, analizzando lo scultore dell'Ottocento lombardo che rinnova l'apparato simbolico per adeguarsi al nuovo modo di sentire degli italiani