L’abito di Cristina Rocca ispirato a Teodora, simbolo della vocazione matrimoniale di Ravenna
[L]e città d’arte e i monumenti come richiamo per la celebrazione di matrimoni, magari di sposi facoltosi che giungono dagli Stati Uniti con un gruppo di invitati. La location, come avviene per i film, è un elemento al quale gli statunitensi – ma anche i russi facoltosi, sempre più aderenti al modello americano – tengono molto. E poiché i fondali naturali sembrano ormai scontati, s’apre la frontiera della location con monumenti millenari. L’Italia risulta al primo posto nella lista dei desideri di chi cerca qualcosa di diverso per le proprie nozze. Seimila sono stati, nel 2012, i matrimoni di stranieri celebrati nel nostro Paese. Si considera così che, al di là del turismo tradizionale, si possa puntare sugli arrivi di clienti molto particolari, che non badano a spese, specie per un giorno così importante. Ravenna si pone in prima linea e, proprio per questo, ha finanziato la pubblicazione di “Love me in Italy”, primo manuale di wedding, guida alle più belle location in cui festeggiare il matrimonio (Edizioni Lunargento, Venezia).
“Era da tempo – ha spiegato l’assessore Cameliani, assessore con delega allo Stato civile – che lavoravamo a iniziative per promuovere Ravenna come luogo ideale nel quale sposarsi e la realizzazione di questa guida si è inserita perfettamente in questo percorso. Lo sviluppo di un turismo legato ai matrimoni può avere grosse potenzialità e proprio in questa ottica negli ultimi due anni abbiamo ampliato le sedi nelle quali è possibile celebrare matrimoni civili, aggiungendo alla sala preconsiliare del municipio la sala Muratori della Classense, e stiamo pensando ad altri luoghi ricchi di fascino e suggestione”.
La tariffa per sposarsi nella sala preconsiliare del municipio da lunedì a sabato mattina è di 20 euro; al sabato pomeriggio, alla domenica mattina e nei festivi di 150 euro; alla sala Muratori della Classense tra i 500 e i 600 euro a seconda della giornata e dell’orario. Questo per l’ente municpale. Ma attorno all momento del sì, viene dispiegata, dagli operatori del settore, un’organizzazione in grado di contribuire ad alimentare l’industria turistica. Il Comune ha chiesto alla stilista Cristina Rocca di disegnare un look per la sposa che si legasse alla storia della città. Ed ecco l’abito, che vediamo nella fotografia, ispirato a Teodora (497-546), la figlia di un guardiano di belve – nel circo –che divenne attrice, cortigiana e che, per la sua straordinaria bellezza e intelligenza, fu amata e sposata dall’imperatore Giustiniano. L’atelier di Cristina Rocca ha realizzato un abito in seta mikado bianca, con inserti in macramè color oro dipinti a mano. Si tratta di un modello a sirena, con un’ampia scollatura dietro, accompagnato da una gonna, appoggiata in vita, in raso porpora e pizzo dorato, tessuti e colori ispirati dal mantello di Teodora. Anche l’acconciatura e il trucco, realizzati da Marisa Savorelli by Aribelli ed Estetica Annalisa, e gli accessori, creati da Francesca Savini della Conteria Bijoux,sono ricchi di riferimenti alla figura dell’ imperatrice bizantina ritratta nei mosaici della basilica di San Vitale
Città d'arte puntano a nozze di stranieri facoltosi
In Italia, nel 2012, sono stati celebrati seimila "matrimoni turistici". C'è chi punta su questo trend, come Ravenna, che offre le sue location al mercato estero. E la stilista Cristina Rocca disegna un abito da sposa, insegna della città, ispirato all'imperatrice Teodora