Clarissa Baldassarri, le scatole della giovane finalista del Premio Nocivelli

L'artista: "L'opera "Modificare per Unificare" nasconde, dietro le vesti di una forma geometrica primordiale, bianca e semplice, uno schema geometrico complesso che aspira ad integrare la molteplicità del numero con l'armonia dell'unità, dove il collegamento con l'armonia è più di una semplice analogia visiva. Il "collegamento" diviene il punto focale dell'opera; l'unione e la dipendenza tra ciò che risiede nel Principio e ciò che è manifestato alla Fine. Penso infatti che il disegno finito non è più importante del suo procedimento. Tutto ha un principio, uno schema di base, una traiettoria ben precisa".

Clarissa Baldassarri è stata tra i finalisti del Premio Nocivelli
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Può analizzare nei temi e nei contenuti l’opera da lei realizzata e presentata al Premio Nocivelli, illustrando le modalità operative che hanno portato alla realizzazione?

L’opera “Modificare per Unificare” nasconde, dietro le vesti di una forma geometrica primordiale, bianca e semplice, uno schema geometrico complesso che aspira ad integrare la molteplicità del numero con l’armonia dell’unità, dove il collegamento con l’armonia è più di una semplice analogia visiva. Il “collegamento” diviene il punto focale dell’opera; l’unione e la dipendenza tra ciò che risiede nel Principio e ciò che è manifestato alla Fine.
Penso infatti che il disegno finito non è più importante del suo procedimento. Tutto ha un principio, uno schema di base, una traiettoria ben precisa. Una Forma non sarebbe nata se non fosse stato per la Linea; una Linea non sarebbe esistita se non fosse stato per il Punto; il supporto utilizzato non sarebbe stato visibile se non grazie al foro. Il modus operandi di forare minuziosamente e pazientemente con aghi la foglia PET trasparente, attendendo la manifestazione del disegno su un materiale di natura invisibile, è un metodo che invito ad adottare nella vita di tutti i giorni. Recuperare quei valori e qualità come pazienza, calma, dedizione e consapevolezza per riuscire a vedere e accorgersi di quell’ Ordine ormai invisibile che è alla base della Creazione, nascosto dentro “la scatola chiusa” della società. Una società sempre più disattenta e superficiale che non ci permette di andare oltre l’apparenza delle cose. “Aprire la scatola” è il primo passo da fare per riuscire ad accedere a questa realtà Invisibile.
BIOGRAFIA
Clarissa Baldassarri nata a Civitanova Marche l’ 11 Febbraio del 1994, risiede nel comune di Potenza Picena (MC), Italia.
Nel 2013 consegue la maturità presso l’ Istituto Statale d’Arte “Cantalamessa” di Macerata all’indirizzo pittura con il titolo di studio di maestra d’Arte.
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Attualmente è inscritta al 3° anno del corso di Decorazione, presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Nel mese di Settembre 2016 viene selezionata tra i 120 semifinalisti del “Premio Arte 2016” con pubblicazione sulla rivista Arte di Ottobre ed espone alla mostra dei finalisti del “Premio Nocivelli 2016” presso la Chiesa della Disciplina, Verolanuova (BR) a cui partecipò anche nell’edizione precedente del 2015.
Baldassarri inaugura la sua prima personale “Corpi di Luce” nel Gennaio 2016 presso lo Spazio Mirionima, Macerata a cura di Luciana Cataldo. Per l’occasione realizzò un istallazione site specific con la quale creò un ambientazione con le così dette “impronte del soffio”, tecnica utilizzata dall’artista che, con l’utilizzo del suo soffio e la fiamma, cerca d’ immortartalare e misurare, quella realtà invisibile che in questo caso tende a testimoniare l’inafferrabile “respiro vitale”. Ed è proprio sull’invisibile e sulla volontà di svelarlo, manifestarlo in tutte le sue forme e sfaccettature che si concentra la ricerca artististica di Baldassarri. Il materiale che si fa da intermediario e portatore di questo pensiero è la foglia PET trasparente che si trasforma, dispiega e modella affinchè, senza l’aiuto del colore, possa manifestarsi agli occhi di tutti.
Decide così di mostrare il processo di trasformazione di questo materiale da “invisibile” a “visibile” esprimendosi con lavori nella quale mette in gioco lo stesso corpo dell’artista.
Nel 2016 si esibisce agli eventi artistici Vibrators_1 e 2, a cura dell’artista Franko B., al Pozzo di Macerata con la performance “L’invisibile e L’Impercettibile”, nata con il suo collega musicista Raphael con la quale viene invitata ad esibirsi all’Atlantico di Roma, al Roma Groove Festival.
Nel 2015 inaugura con la performance personale “Svelelare l’Invisibile” diverse mostre collettive a cui partecipa, tra cui “Luce:interpretazioni contemporanee” presso la Galleria Art Ottica Gallery a Porto Potenza Picena (MC) a cura di Paola Zucchini e Prospettiva Centrale presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto (AP).
Dal 2014 con il nome “Resilienza, Reagire con l’Arte”, il duo artistico fondato insieme ad un suo collega. Iacopo Pinelli, espone e si esibisce in numerosi eventi e manifestazioni; tra cui le tre edizioni Fieristiche “Creamoda Expo” di Bologna. Il duo è tutt’ora attivo in progetti che l’ impegna anche nel sociale con diversi comuni della regione.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa