Piero Manzoni è uno degli artisti più radicali degli anni ’50 e dei primi anni ’60 che hanno segnato profondamente l’arte del Novecento, nonostante la sua vita brevissima, conclusasi, a causa di un infarto, pochi giorni prima del suo trentesimo compleanno. La serie Achrome è proprio quella in cui ha focalizzato e sviluppato la sua grammatica. A.cromo significa senza colore. Non è nemmeno un monocromo, cioé un opera realizzata con un solo colore. Ma è mancanza di colore stesso. La meditazione che Piero Manzoni induce è quello sulla struttura e sulla funzione di copertura e di finzione promossa dal colore stesso in ogni attività umana. Attraverso la sottrazione del colore, l’artista invita ad approfondire la valenza dell’impatto cromatico in ogni realtà e sottolinea la povertà della materia. Egli contribuisce a differenziare l’arte italiana dal modello seduttivo del pop americano, connaturato generalmente alla valorizzazione cromatica.
Il curatore Francesco Bonami parla di “Achrome” di Piero Manzoni, 1958, prima della vendita del pezzo nel corso dell’asta a Phillips, a Londra.
Achrome è una serie di opere dell’artista milanese Piero Manzoni, prodotte tra il 1957 e il 1963, incentrata principalmente sullo studio dell’assenza di colore. Esistono diverse opere con questo titolo, realizzate nelle più svariate forme. Molte di queste sono conservate a Milano, al Museo del Novecento, nella sezione Piero Manzoni e Azimuth. Le opere più rilevanti sono realizzate con tele grinzate, e altre ancora con fibre di vetro. Manzoni voleva sottolineare l’assenza di colori, sostenendo che “l’infinibilità è rigorosamente monocroma”, ma cercando di realizzare effetti particolari con le superfici.
Attualmente, l’opera battuta in asta che ha raggiunto il maggior valore tra i dipinti dell’artista è proprio un Achrome, realizzato mediante la tecnica del caolino su tela, delle dimensioni di 23,6 X 31,5, che in data 16/02/2011 ha raggiunto la cifra di 35.543.994 dollari.
Cos'è un achrome? E cosa significa nell'arte? Chi lo produsse? E perché? Il video
Piero Manzoni è uno degli artisti più radicali degli anni '50 e dei primi anni '60 che hanno segnato profondamente l'arte del Novecento, nonostante la sua vita brevissima, conclusasi, a causa di un infarto, pochi giorni prima del suo trentesimo compleanno. La serie Achrome è proprio quella in cui ha focalizzato e sviluppato la sua grammatica. A.cromo significa senza colore. Non è nemmeno un monocromo, cioé un opera realizzata con un solo colore. Ma è mancanza di colore stesso. La meditazione che Piero Manzoni induce è quello sulla struttura e sulla funzione di copertura e di finzione promossa dal colore stesso in ogni attività umana. Attraverso la sottrazione del colore, l'artista invita ad approfondire la valenza dell'impatto cromatico in ogni realtà e sottolinea la povertà della materia. Egli contribuisce a differenziare l'arte italiana dal modello seduttivo del pop americano, connaturato generalmente alla valorizzazione cromatica