Sai da cosa nasce lo "stile drammatico" di Munch? Le opere, il video

Edvard Munch è un esponente della cultura nordica, di derivazione tedesca, basata sul pensiero negativo, come evoluzione e conferma delle opere di Schopenhauer, accresciute dalla ricerca scientifica, dalle analisi di Nietzsche sulla decadenza, dalla psicanalisi, dall’interpretazione degli studi darwiniani sull’evoluzione, dai drammi di Ibsen e dall’esempio tormentato della pittura di Van Gogh. All’uomo non resta che gridare, ma senza che possa ottenere nulla, il proprio dolore, di fronte a una natura indifferente e leopardianamente matrigna

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Anche se il tracciato biografico non deve assumere un valore di connotazione assoluta delle opere di un artista, non va dimenticata, nel delinineare l’esistenza di Munch (1863-1944) un’immane sofferenza infantile, provocata dalla tubercolosi dalla quale è colpito, come i suoi familiari, che muoiono a causa di questa malattia. Accanto ai devastanti effetti della Tbc su un bambino – Munch ricorderà, nei diari, un’angoscia costante e la presenza di sangue che usciva dalla bocca – modula uno stile, prima simbolista, poi apertamente espressionista, grazie allo studio e all’esame di artisti e autori che lavorano attorno al pensiero negativo e alla morte di Dio.
Se pertanto l’espressione artistica potesse essere ridotta a una sorta di formula chimica, potremmo dire che in Munch è orientata da:

Forte sofferenza fisica e psichica, con percezione costante di persecuzioni messe in atto da parte di galleristi e colleghi, legata all’isolamento. Devastanti attacco di panico.
Allontanamento da ogni forma consolatoria e dall’impressionismo, abbracciato agli inizi della carriera perché ritenuta una modalità superficiale di dipingere. Allontanamento da ogni forma decorativa dell’arte, che tende a portare una sensazione di benessere allo spettatore.
Ricerca di una dimensione simbolista del dipinto, che non colga tanto l’epidermide della realtà, ma il suo respiro profondo.
Scoperta del pensiero di Nietzsche, letto come assoluta solitudine dell’uomo di fronte all’universo e acquisizione di alcuni concetti della psicanalisi freudiana, che trasformano il concetto di anima in psiche, dominata dall’intreccio di formule ossessive
Lettura e incontro con il drammaturgo Ibsen, che esamina l’assoluta impossibilità dell’uomo di sottrarsi alle tare genetiche, che sono il vero elemento di predestinazione.
Osservazione del tormento e della deformazione dei quadri di Van Gogh, da lui considerato un genio assoluto e l’autentico padre dell’espressionismo.
Percezione delle scoperte scientifiche sulla diffusione delle onde radio, che percuotono la materia senza essere viste; onde che egli dice di aver visto per la prima volta, attraverso le intuizioni rispetto al dominio della linea curva, nello Jugendstil, cioè il Liberty austriaco-tedesco. Movimenti che egli percepisce non più come eleganza e flessuosità, ma come flagellazione dei corpi, da parte di un’energia invisibile e ostile
In sintesi: Edvard Munch è un esponente della cultura nordica, di derivazione tedesca, basata sul pensiero negativo, come evoluzione e conferma delle opere di Schopenhauer, i cui esiti nichilisti sono accresciuti dalla ricerca scientifica, dalle analisi di Nietzsche sulla decadenza, dalla psicanalisi, dall’interpretazione degli studi darwiniani sull’evoluzione, dai drammi di Ibsen e dall’esempio tormentato della pittura di Van Gogh. All’uomo non resta che gridare, ma senza che possa ottenere nulla, il proprio dolore, di fronte a una natura indifferente e leopardianamente matrigna.

 

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa