De Robertis combatte per Van Gogh e fa irruzione nel museo: "Dovete dire la verità"

Estate calda per i compassati dirigenti del museo Van Gogh, in Olanda. Antonio De Robertis - studioso del grande pittore - e il suo collaboratore, Emanuele Della Bella, hanno fatto irruzione nella sala a piano terra del museo Van Gogh di Amsterdam, destinata agli autoritratti, dispiegando uno striscione di 1 metro per 3 e lanciando volantini, per protestare perché i responsabili del museo non accoglievano la richiesta fatta da almeno due anni, di riconoscere come autentica l’unica foto esistente al mondo di Van Gogh da adulto all’età di 34 anni, scoperta da De Robertis negli archivi dell’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi nel luglio 2014

Estate calda, quella del 2017, per i compassati dirigenti del museo Van Gogh, in Olanda. Antonio De Robertis – studioso del grande pittore – e il suo collaboratore, Emanuele Della Bella, hanno fatto irruzione nella sala a piano terra del museo Van Gogh di Amsterdam, destinata agli autoritratti, dispiegando uno striscione di 1 metro per 3 e lanciando volantini, per protestare perché i responsabili del museo non accolgono la richiesta, avanzata da almeno due anni, di “riconoscere come autentica l’unica foto esistente al mondo di Van Gogh da adulto all’età di 34 anni”, scoperta da De Robertis negli archivi dell’Institut National d’Histoire de l’Art di Parigi nel luglio 2014.
De Robertis sostiene anche che nella collezione del museo esistono tre ritratti femminili, la cui identità era finora sconosciuta, ma che, secondo lo studioso, sarebbe riconducibile a Matilda von Wullfert Pokhitonova, sua figlia Vera Barbe e sua mamma Sophie Mathilde Philippaeus. Le tre donne sono in parentela con Ivan Pavlovitch Pokhitonov, “il cui ritratto, fatto da Van Gogh nel 1887 a Parigi – dice De Robertis – è stato espunto dai funzionari del museo per errore dal catalogo nel luglio 2007”. La protesta aveva lo scopo anche di ripristinare l’autenticità di questo dipinto, per ora conservato al Ngv (National gallery of Victoria)di Melbourne.
I due manifestanti sono stati neutralizzati; lo striscione è stato stracciato dagli uomini della sicurezza, che hanno tentato a più riprese di farli uscire dal museo. De Robertis e Della Bella si sono rifiutati ed hanno chiesto di poter far valere le proprie ragioni con i massimi funzionari dell’istituzione culturale olandese. Venivano portati in un salotto adiacente, e raggiunti, prima da Nienke Bakker, curatrice dei dipinti, poi da Louis Van Tilborgh, membro della direzione del museo. La discussione ha avuto momenti pacati, alternati ad altri d’alta tensione, quando De Robertis “rinfacciava gli errori commessi”. Alla fine ognuno è rimasto sulle proprie posizioni e si è arrivati ai saluti, con un colpo di scena finale. De Robertis e Della Bella sono stati invitati ad un ulteriore incontro chiarificatore, il giorno successivo sulla terrazza bar dello Stedelik museum. “Altre due ore di animate discussioni con Van Tilborgh e Teio Meedendorp, prima di salutarci, ognuno fermo sulle proprie posizioni”. dice De Robertis.
Alla fine Teio Meedendorp si è congratulato con De Robertis per le sue qualità di studioso di lungo corso. De Robertis ha lasciato nelle mani di Meedendorp un dossier in inglese con circa 40 punti di studio interessanti da esaminare, chiedendo di potersi confrontare a periodi fissi.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa