Nella pagina: opere di Diangel
Diangel (pseudonimo di Teresa Russello), artista e scultore del metallo, nasce a Lilla nel 1957, da famiglia italiana, composta da creativi e artisti: pittori, designer di gioielli, tagliatori di pietra, insegnanti di cucito. Ha frequentato la scuola di Beaux Arts a Lilla dove ho vissuto.
Poi a 21 anni ha lasciato la città e si è trasferita in Belgio, dove si è sposata. Dopo qualche anno di matrimonio ha divorziato ed é stato in quel momento che ha ripreso gli studi: psicologia all’università, poi les Beaux Arts a Mons dove ha avuto l’opportunità di lavorare l’argilla, la ceramica, il racku e di dedicarsi alla pittura. Negli ultimi anni si è specializzata nella scultura in metallo.
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“Ho sempre avuto – dice l’artista – una grande ammirazione per il lavoro di mio fratello, Giuseppe, pittore, che ha fatto la sua prima esposizione a 16 anni.Per me è stata la prima fonte di ispirazione. Le mie competenze mi hanno permesso di organizzare pratica di pittura per bambini e laboratori di scultura nelle case di riposo. La passione per i viaggi é anche un fattore che ha influenzato i miei lavori, in particolare l’Egitto visitato più volte e il Messico, i cui antichi stilemi ho considerate per il mio lavoro” Molto interessata alla filosofia buddista e alla cultura asiatica, ritiene basilare la forma di espressione come punto d’incontro tra sé e l’universo, senza media preferenziali, ma in un confronto con il metallo, l’argilla, il legno, nel contrasto tra l’antico/classico e il moderno, aspirando a far sintesi di più culture. “Le sbarre sono rappresentate molto spesso nelle mie opere, simbolo del limite che ho potuto oltrepassare grazie alla passione per l’arte. Durante molti anni, non ho potuto esprimere quello che avevo dentro. Sono cresciuta con i tabù, gli ostacoli e il pudore della mia cultura italiana di origine” .
Diangel – La poesia degli oggetti impoetici nell'opera della scultrice italo-belga
Blocchi di serrature, meccanismi improbabili, nobilitati circuiti elettrici. Tutto ciò che è stato luogo di chiavi, di congiunzioni, di correlazioni segrete diventa, nella scultura dell'artista, un elegante rappresentazione dei meccanismi nascosti del mondo