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Dipingere o disegnare l’arcobaleno non è una delle attività pittoriche o disegnative più facili del mondo, almeno nell’ambito della pittura realistica. Il rischio è quello di rovinare il quadro o di conferire all’arcobaleno stesso un aspetto improbabile, più vicino alle cromie di un manifesto pubblicitario che alla realtà. Non che l’arcobaleno marcato sia da buttare. Ma certo non può essere applicato, senza che susciti una repulsione visiva, ai quadri tradizionali.L’attività di lieve posa dell’arcobaleno si inserisce nell’ambito tecnico di ciò che, in pittura, viene definita velatura. Non tutti gli effetti della luce, specie quelli lievi, possono essere ottenuti con il colore dato a corpo sul quadro ancora bagnato.
Il rischio è che si crei una mescolanza fastidiosissima. Allora si dovrà attendere che l’opera sia finita, prima di apporre gli eleganti veli cromatici, che conferiscono una sognante leggiadria al dipinto. Per ottenere il massimo dell’effetto consiglieremmo persino non soltanto di operare a quadro asciutto, ma dopo aver spruzzato sulla superficie dello stesso una minima quantità di vernice finale. Ma attenzione. In questa fase, la vernice finale non deve essere coprente e spessa. Per cui: braccio distanziato e premere con moderazione il tappo dello spray, muovendolo con una certa rapidità. Si tratta di spruzzare una quantità limitata che crei una separazione tra il paesaggio e quello che andremo a dipingere. Un altro consiglio. La vernice finale, quando inizieremo le operazioni di velatura, deve essere anch’essa ben asciutta. Pertanto consigliamo di affrontare la stesura dell’arcobaleno o degli effetti iridati della schiuma di una cascata, quando la vernice finale non appiccica più, nemmeno minimamente. Controllare con la mano è facile.
Poi si procede come vedremo nel video tutorial. Per arcobaleno o iride non si usi un colore bagnato o una pasta cromatica troppo ricca e fresca. Nel giorno in cui spruzzerete un velo sottilissimo di vernice finale, preparate i sette colori – se lavorate a olio, sulla tavolozza, e allargateli a macchia – così che possano asciugarsi e presentarsi semi-umidi il giorno successivo.Se usate tempere o acrilici stendeteli un quarto d’ora prima dell’intervento. Lo sfumato viene ottenuto sporcando il pennello asciutto in uno dei colori dell’iride e ripassando più volte il pennello stesso sulla superficie del quadro, così da segnare il tratto di un arco. Concluso con un colore, si passa all’altro. La presenza di un lieve strato di vernice finale, oltre a sollevare visivamente l’arcobaleno o l’iride, vi permetterà di correggere eventuali errori nella stesura dell’arcobaleno rimuovendo ciò che non va con un panno asciutto o con un carta da cucina. e di ripartire daccapo. Senza che il quadro sia rovinato.
E veniamo al significato dell’arcobaleno nella pittura e per l’uomo. Esso rappresenta la manifestazione superiore della fine della tempesta, di una calamità, della pioggia e induce stupore, serenità e speranza nel futuro. L’arcobaleno, nei dipinti religiosi, segna,con la colomba la fine del diluvio universale e la possibilità del ritorno a terra per uomini e animali dell’arca di Noè.
Arcobaleni o code iridate erano, nell’alchimia, segni che il processo di preparazione della pietra filosofale era stato condotto secondo modalità corrette. L’arcobaleno si lega alle leggende sulla presenza di tesori in uno dei due punti da cui l’arco si diparte. Esso è collegata all’idea di speranza, di ottimismo,di ricchezza e, a livello di immagine, consente psicologicamente di segnare l’uscita di un periodo nero e di aprirsi al mondo con fiducia. In contesti urbani, l’arcobaleno segna il sogno di una natura lontana, rovinata dall’uomo con le sue megalopoli. Nella pittura del Romanticismo, l’arcobaleno rappresentava la potente bellezza del Dio nascosto nella natura e della sua manifestazione benigna all’uomo.
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COME DIPINGERE L’ARCOBALENO