Gabriele Garbolino Rù

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Gabriele Garbolino Rù, Filo d’acqua, 2011, terracotta ceramificata, 40 x 20 x 20 cm

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Autore: Gabriele Garbolino Rù
Titolo opera: Filo d’acqua
Anno: 2011
Tecnica e materiali: terracotta ceramificata
Misura: cm 40 x 20 x 20   
Nota esplicativa: (tiratura: pezzo unico) Tutta la scultura di Gabriele Garbolino Rù è inscenata su un limite d’orizzonte, sull’inavvertito confine di uno sconfinamento continuo, sul bilico di un equilibrio delicato… Delicati equilibri certamente non di natura “costruttiva”, giacché stiamo parlando di opere dal solidissimo impianto formale. Equilibri interni, piuttosto. Interiori. Intimi. Il soggetto può prendere così le sembianze di un enigmatico nuotatore, la cui testa – immersa a filo d’acqua – punta lo sguardo chissà dove. All’orizzonte, appunto. Al «circulo terminativo de la nostra vista». Il pelo dell’acqua, poi, diventa pur esso orizzonte di una specularità metaforica; diviene il limite superficiale sotto (o dentro) il quale si proietta l’alterità riflessa di un doppio sé. In tal caso il riflesso parrebbe quasi incresparsi e assumere un’inflessione esistenzialista: l’in sé è il dato che la coscienza si trova davanti, come qualcosa di opaco, mentre il per sé è la coscienza medesima che, essendo presente alle cose, ha la capacità netta di dare significato. Già, «ne i tenebrosi e lucidi confini»: in questo gioco di riflessi speculari – tra nettezza e opacità – l’uomo (l’artista?) rischia lo stallo, il blocco, la stasi. La sua faccia – scolpita oppure modellata, travestita da nuotatore oppure occultata da una maschera antigas – giunge finalmente a noi in una singolare deriva “postmoderna”: libera dalla costrizione temporale, ormai ben al di là della frusta contrapposizione ideologica tra concettualità e figurazione, spiaggiata come lo straniante frammento di un reperto archeologico. Armando Audoli 
 
Biografia

GABRIELE GARBOLINO RU’

Torino 1974

Dopo essersi diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Torino nel 1996, partecipa ad una serie di mostre collettive tra cui “Vanitas” al Museo Sandro Parmeggiani di Renazzo e alla Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino. Nel 2008 una sua opera entra a far parte della Collezione di scultura della Fondazione Gianadda, di Martigny, Svizzera, espone ad ArteFiera a Bologna e al Pavillon des arts e du disign, Jardin des Tuileries a Parigi. Realizza i ritratti bronzei dei successori di Don Bosco  per la chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, i gruppi  scultorei dedicati  alla Madonna della Salette per il Santuario di Viù e ilCristo Risorto ligneo per l’abbadia di Oulx. E’ autore di opera pubbliche tra le quali:  “Eclissi di sole” per il Parco di scultura di  Ostellato, il monumento ai caduti sul lavoro per il comune di Collegno, “Uno di noi” per il Comune di Pianezza, “Stele dell’adolescenza” per il parco di scultura di  Viù, “Atleta” per il centro sportivo di Marene , “lavoro edile” per la Cassa Edile di Savona e il monumento alle missioni umanitarie di Diano Marina. Tra le mostre personali ricordiamo “Ipotesi per un ritratto contemporaneo” nella galleria Nobile di Bologna e “Gabriele  Garbolino Rù” al Museo d’Arte Moderna Fabbriche Chiaromontana di Agrigento. Del 2013 è la sua personale “ Ritratto multiforme”  e la partecipazione alla collettiva “Alluminio tra Futurismo e contemporaneità”, presso “il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento” a Montevarchi. Nel 2015 è presente alla mostra Holy Mister y (il sacro e il mistero nell’arte contemporanea) nella Chiesa del Sacro Volto di Torino in occasione dell’ostensione della Sindone e vince il concorso indetto dalla CEI, assieme allo Studio di Architettura Kuadra di Cuneo per la realizzazione della nuova Chiesa di Cinisi.

 
Sito web & Links: 

www.garbolinoscultore.it

https://it-it.facebook.com/GabrieleGarbolinoRu

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa