Giacomo Guidi, un laser sul neo rosso di Mao

L'uso delle tecnologie più avanzate della luce ha caratterizzato la ricerca dell'artista romano che ha sempre puntato su una desertica essenzialità. Un muro e ombre. Un fascio di luce rossa sulla statua candida dell'ex dittatore cinese.i

mochetti Il rosso neo di Mao_0Fino al 23 Febbraio 2014, Giacomo Guidi Arte Contemporanea ospita la mostra personale di Maurizio Mochetti (Roma, 1940), artista tra i più conosciuti sia in Italia che all’estero, con numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia, oltre a quelle di San Paolo, Nagoya e Sydney.


“La presenza a Milano di Maurizio Mochetti”, afferma il Prof. Andrea B. Del Guercio, “ci permette di superare la soglia scientifica dell’esistenza ed entrare all’interno di un cannocchiale, rivelatore dei diversi livelli della realtà e delle forme in essa distribuita. La frequentazione dei manufatti nello spazio espositivo potrebbe essere affrontato condividendo il sistema caleidoscopico della visione e quindi dei processi linguistici. Ascoltare la voce che percorre il tragitto dell’esistenza creativa, che si sofferma sulle diverse immagini del pensiero, che si espande verso la tangibilità di un progetto emozionale, predispone alla successiva relazione esperienziale individuale con i soggetti indipendenti distribuiti in uno spazio nuovo suggerendo il confronto con macchine-icone incontrate all’interno di un’inedita e rigorosa installazione ambientale.
Ascoltare e vedere, frequentare la parola di Mochetti, relatrice dell’ascolto delle curiosità interiori, per poi vivere il ribaltamento dell’opera sull’io, interpretare le variabili mimetiche del tono della voce dell’artista che dettaglia per poi ripartire dalle realtà della sua arte e forse percepirne nello spazio de confuses paroles; l’homme y passe à travers des forsets de symboles qui l’observent avec des regardes familiers”. In Maurizio Mochetti, l’invenzione si rivela attraverso un’espressione essenziale che definisce la coerente complessità e l’ordine del suo pensiero, abbracciando quella bellezza e quella poesia proprie della realtà della mente e della sua continua evoluzione.
Così, le opere in mostra creano lo spazio, che diventa parte integrante di esse e, realizzandolo nella contaminazione, dichiarano la loro libertà muovendosi nel tempo. Il percorso ha inizio con Proiezioni (1966), un cilindro sospeso nello spazio che prolunga la sua proiezione fino a incontrare un punto sulla parete.
Pelli Natter bianche (1982), carte scultoree, presentano in divenire la pelle, ritagliata in scala, aperta e collocata su carta bianca, dell’aereo-razzo Bachem Natter BA 349 B-1944,
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Camouflage en rouge (1987), un aereo-razzo Bachem Natter BA 349 B-1944 installato verticalmente su una parete e camuffato da macchie rosse che contaminano la superficie circostante. Solo attraverso il movimento nello spazio lo spettatore può percepirne la presenza nella sua tridimensionalità.
Pareti speculari (1974), opera inedita, coinvolge due ambienti sulle cui pareti è scritta la distanza fra le pareti stesse e quelle ad esse opposte, invitando ad una riflessione sulla realtà e la sua percezione.
Infine, Il Rosso Neo di Mao (2011), busto di Mao in ceramica bianca proveniente dalla Cina, dove una luce laser illumina di rosso il neo sul volto del celebre personaggio storico. Nell’esposizione emergono quei tratti che connotano l’operare dell’artista, dimostrando quanto la sua visione del mondo sia alimentata dall’arte, quale manifestazione performativa della nostra contemporaneità.
Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma dove vive e lavora. Nella capitale frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti. A partire dal 1962 (con l’opera Sfera trasparente con proiezioni di luce), l’interesse di Mochetti è orientato verso la luce intesa nella sua fisicità, come materia, senza alcun significato simbolico o mistico, ma non solo: macchine, aerei, armi e geometrie, costellano il suo immaginario d’artista. Nel 1968 esordisce nel panorama artistico romano con la sua prima mostra personale nell’ormai storica galleria “La Salita”: espone 10 progetti e due realizzazioni. Per l’artista, infatti, “l’opera d’arte è l’idea, il progetto”, mentre “la tecnologia è uno strumento che mi consente di realizzare opere sempre più vicine all’idea: in questo senso l’opera d’arte è perfettibile”.
Nel 1969 Mochetti vince il I Premio Pascali a Polignano a Mare e nello stesso anno vince il Premio Scultura alla VI Biennale Giovani di Parigi. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia cui seguiranno quelle del 1978, 1982, 1986, 1988, 1997. Sin dai primi anni ’70 si affaccia sul panorama internazionale partecipando nel 1976 alla Biennale di Sydney, nel 1998 alla XXIV Biennale di San Paolo e nel 1991 alla Biennale Internazionale di Nagoya. Nel 1988, viene invitato come Artist in residence, all’Exploratorium, San Francisco (USA). Nel 1993 partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” al Tel Aviv Museum of Art, esponendo inoltre allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Düsseldorf (1978), al Forum Kunst di Rottweil (1982), e al Museo Alvar Aalto in Finlandia (1985). Tra le altre importanti partecipazioni ricordiamo: “Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70″ (Roma, 1970), “Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980″ (Roma, 1981); “Arte italiana 1960-’82″ (Londra, 1982); “La otra escultura” (Madrid, 1990): Roma anni ‘60 (Roma,1990), “The Italian Metamorphosis” (New York, 1994); “Arte italiana: ultimi quarant’anni” (Bologna, 1997); “Minimalia. Da Giacomo Balla a…” (Venezia, 1997 – Roma, 1998). Nel 2000 tiene una delle sue più suggestive mostre personali dal titolo “Elica Infinita” al Centro Cultural del Conde Duque di Madrid. Sempre nel 2000 è ancora in Spagna al Palau de la Virreina di Barcellona, partecipando alla mostra storica “L’avventura della materia. Dal Futurismo al Laser”. Nel 2003 viene dedicata a Mochetti un’ampia mostra antologica nel Palazzo Ducale di Sassuolo. Nel 2009 tiene una personale al Palazzo Collicola di Spoleto e nello stesso anno vince il concorso internazionale MAXXI 2per100 per la realizzazione dell’opera Linee rette di luce nell’Iperspazio curvilineo collocata permanente nell’atrio del MAXXI di Roma.
 
MAURIZIO MOCHETTI
Milano, Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Via Stoppani 15/C
fino al 23 Febbraio 2014
Inaugurazione: giovedì 12 Dicembre 2013, ore 18:00; sarà presente l’artista.
Orari: martedì-sabato 15:30-19:30, lunedì e mattina su appuntamento
Ingresso libero
Informazioni: T./F.: +39 02 91477463; Mob.: +39 348 7474286
info@giacomoguidi.it
www.giacomoguidi.it
Catalogo: ed. Giacomo Guidi Arte Contemporanea
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CLP Relazioni Pubbliche
 

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa