Giovanni Cappelletti è stato tra i finalisti del Premio Nocivelli 2016, con l’opera qui presentata
DEGRADO
L’opera scultorea # degrado è frutto di troppe realtà e stati di abbandono che riscontriamo in Italia.
Viviamo in un contesto edilizio di occasioni di speculazioni senza porsi richiamo ideologico, importante è fare. Ho sentito il bisogno di richiamare l’attenzione per questa piaga che ormai è diventata di normalità assuefatta. Cito infine motivazione di un premio ricevuto per questa scultura: “Non priva di una propria potenza, presenza solitaria in cui il senso stesso del titolo va ad intersecarsi qui con materiali variamente assemblati, la stele evidenzia, senza attenuanti, nel linguaggio scarno di una accidentata contemporaneità, il rapporto intrinseco tra l’opera e i suoi fruitori, monito per non assuefarsi al nulla”.
Giovanni Capelletti
Note biografiche
Nato nel 1962, dopo le scuole dell’obbligo frequento l’istituto d’arte “ Andrea Fantoni” a Bergamo ed inizio a lavorare nel settore legno, prima da artigiani , poi in un’industria del mobile contemporaneo, dove tuttora svolgo il mio ruolo di responsabile di produzione.
Nel 2004, per motivi di lavoro , mi sono recato per un lungo periodo in Trentino Alto Adige, dove ho frequentato presso l’istituto d’arte di Ortisei un corso di scultura lignea con i maestri del gruppo UNIKA.
Faccio sculture da più di 25 anni, sempre a livello hobbystico, e appena posso partecipo a concorsi di scultura, per avere giudizi incondizionati tali ad evolvere sempre il mio stile.
Nel 1991 assieme ad altri artisti del cremasco fondiamo un gruppo artistico ( ormai sciolto) dal nome “i mille volti del legno”. E proprio in questo periodo che faccio le mie uniche mostre collettive in zona.
Ho partecipato diverse volte al concorso d’arte scultura a Bergamo, e tra queste mi sono classificato : 3° nel 1997, 3° nel 2005, 1° nel 2012, 1° nel 2013 e 1° nel 2015 concorso ASAV. Seriate.
Altre selezioni a concorsi d’arte di Brescia e Milano .
La mia è una scultura prevalentemente astratta fatta con legno povero, sezionato e reso protagonista nella sua vista migliore, quella di testa con anelli di crescita che raccontano la vita dell’albero. Assemblati e scolpiti con aggiunte a volte di altri materiali poveri quali ferro alluminio ottone cemento.
Le sculture prendono forma, si realizzano in work in progress, condizionate sicuramente dal mio mondo lavorativo del design, mantenendo origini che sono tipicamente del materiale..
Definisco le mie sculture “opere per l’arredamento”
Giovanni Capelletti, quando il degrado diviene creatività e revisione del modo di guardare
Lo scultore è stato tra i finalisti del Premio Nocivelli 2016, con l'opera qui presentata. "Viviamo in un contesto edilizio di occasioni di speculazioni senza porsi richiamo ideologico, importante è fare. Ho sentito il bisogno di richiamare l'attenzione per questa piaga che ormai è diventata di normalità assuefatta".