[box type=”note” ]
GIOVANNI FRANGI. Alles ist Blatt
Padova. Giardino della Biodiversità
Dal 15 settembre 2014 all’11 gennaio 2015
Visite guidate e informazioni sugli eventi visite.ortobotanico@unipd.it
tel. 049 8272123 fax 049 8272120
[/box]
[googlemap src=”https://maps.google.it/maps?q=Via+Orto+Botanico,+15+-+35123+Padova&ll=45.399113,11.880668&spn=0.003431,0.005761&fb=1&gl=it&cid=12450278929418839812&t=h&z=18&iwloc=A” width=”700″ ]
[G]iovanni Frangi è stato scelto per la mostra inaugurale del nuovo Giardino della Biodiversità, lo spettacolare “giardino del mondo” annesso all’Orto Botanico di Padova, il più antico al mondo, Patrimonio dell’Umanità.
La mostra, a cura di Giovanni Agosti, resterà allestita sino all’11 gennaio 2015.
Tre le sezioni della grande mostra allestita al Centro Espositivo del nuovo Giardino. In apertura del percorso, Frangi propone un ampio nucleo di opere di grandi dimensione create appositamente per l’apertura del Giardino della biodiversità. Con il titolo Alles ist Blatt, esteso all’intera mostra, Frangi presenta una serie di nove opere ispirate alla flora tropicale del Guardino padovano, affiancate dai bozzetti preparatori.
La mostra prosegue al primo piano del Centro Espositivo dove l’artista presenta “Pasadena”, il ciclo di 30 incisioni ispirate all’Orto botanico della città americana, eseguito nel 2008. Infine, nel grande salone del Centro, troveranno sede otto grandi dipinti della famosa serie degli “Underwater” i cui i soggetti sono tratti dalle piante subacque: alghe, spugne e anemoni marini.
A destare il maggiore interesse saranno i nuovi lavori di Giovanni Frangi focalizzati intorno al concetto Alles ist Blatt (Tutto è foglia), in omaggio alle riflessioni di Goethe, che si soffermò a lungo nell’antico Orto patavino all’ombra del Santo, studiando la natura delle piante e delle foglie in particolare. Derivandone il pensiero che la foglia è il vero “Proteo della pianta” che dà forma a tutti gli organi. Passeggiando nell’Orto Goethe focalizzò l’intuizione sulla Metamorfosi delle piante che gli parve trovare conferma nella palma corifoidea dell’Orto patavino: la “Palma di Goethe”, ancora oggi oggetto di ammirazione da parte del pubblico.
Foglie e fogli: i dipinti di Frangi sono infatti come dei grandi schermi sui cui si rifrangono rami, arbusti e foglie per l’appunto, a riverberare la natura che si ammira dalle grandi vetrate della sede espositiva.
La natura e’ da sempre stata motivo di ispirazione nella opera di Frangi. Dal Richiamo della Foresta (1999, Galleria Stelline, Milano) dove veniva ricostruito un bosco attraverso l’artificio della pittura, a Nobu at Elba (2004, Villa Panza di Biumio, Varese) dove il motivo era la notte ai bordi di un fiume, per giungere ai Wiev Master (2006, Poggiali e Forconi, Firenze) dedicati alla natura sottomarina. E ancora SassiSassi (2008, Raphael, Francoforte) o Giardini pubblici (2010, Mart, Rovereto).
Frangi si è anche occupato dei celebri Huntington Botanical Gardens di Pasedena dando una vita a una serie di trenta incisioni al carborundum tutte ispirate a immagini catturate nel famoso orto botanico americano. La suite di “Pasadena” e’ stata esposta la prima volta nel 2008 alla Gamud, la galleria d’arte moderna di Udine, e riproposta successivamente in altre sedi museali europee.
Giovanni Frangi per l'inaugurazione del Giardino della Biodiversità di Padova
La mostra, a cura di Giovanni Agosti, nello spettacolare “giardino del mondo” annesso all’Orto Botanico di Padova, Patrimonio dell’Umanità, resterà allestita sino all’11 gennaio 2015.