Il Cantinone, luogo di ritrovo degli artisti Tita Dondelli, negli anni ’30, aprì il Cantinone in via Cavallotti a Brescia. L’artista scelse di arredare quegli antichi spazi – l’edificio è del XVI secolo – con quadri suoi e di altri pittori, i quali potevano trovare qui un luogo di confronto. E’ in queste sale che, sulla parete di fronte all’ingresso, Giulio Greppi realizzò a tempera, nel 1937, la grande lunetta riportante le caricature dei personaggi della bohème bresciana.
Al centro del locale si trovava invece un vasto salone dove erano collocati il bancone e una credenza ottocentesca, mentre in cantina era conservata una notevole collezione di vini; infine, la saletta di destra ospitava il grande fuoco. Le pareti dell’edificio rappresentavano forse la parte più affascinante: alcune riccamente ricoperte di quadri, altre impreziosite da allegorie realizzate dallo stesso Dondelli e dal Cresseri. Tra le due guerre, la filiazione del Cantinone era costituita da un folto gruppo di artisti appartenenti a più generazioni; nel 1963, però, lo stesso viene chiuso e si conclude con esso una stagione tra le più vivaci e articolate della storia artistica e culturale della città. Chi erano gli artisti? Per saperne di più clicca sul pdf e apri l’articolo.
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[PDF] Gli artisti del cantinone
STILE Brescia 2006