Hanno scavato in una fossa usata dai romani. Ed ecco cosa hanno trovato. Cos’è. Le ipotesi in campo. L’oggetto fu realizzato in bronzo

Si tornerà sul luogo per un altro scavo di approfondimento, finalizzato ad allargare l'orizzonte del ritrovamento. A poche centinaia di metri da quel fossato i resti di una villa romana. Le ipotesi in campo

di Redazione
Stile arte è un giornale di cultura, arte e archeologia fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz

16 gennaio 2024 – Nel corso degli anni, gli archeologi hanno scoperto numerosi oggetti misteriosi e affascinanti risalenti all’epoca dell’Impero Romano. Tuttavia, una recente scoperta – avvenuta nell’estate del 2023 e resa nota in queste ore – a Norton Disney nel Lincolnshire ha catturato l’attenzione degli esperti e del pubblico per la sua eccezionale grandezza e raffinatezza. Si tratta di un dodecaedro romano, un oggetto a dodici facce, rinvenuto in uno scavo comunitario estivo a Potter Hill. Ciò che rende questa scoperta ancora più straordinaria è il fatto che è uno dei pochi esemplari trovati nella parte settentrionale e occidentale dell’Impero Romano e uno dei soli 33 rinvenuti in Inghilterra. L’oggetto, in questo ore, ha destato l’attenzione dei media e delle testate specialistiche inglesi.

Contesto della scoperta:
Il dodecaedro è stato scoperto la scorso estate in una fossa a Potter Hill, insieme a frammenti di ceramica romana e detriti di demolizione. Pesante 250 grammi e largo 8 cm, il dodecaedro di Norton Disney è significativamente più grande della media, e ciò lo rende un’eccezione tra gli altri reperti simili. Ciò che rende questa scoperta ancora più straordinaria è il fatto che è stato trovato nel contesto originale, durante uno scavo archeologico organizzato, a differenza della maggior parte degli oggetti simili che si trovano in collezioni private o musei senza informazioni sui loro contesti originali.

Possibili collegamenti storici
La zona intorno a Norton Disney è già stata oggetto di scoperte archeologiche significative, tra cui i resti di una villa romana scoperta nel 1933 a meno di mezzo miglio da Potter Hill. Questa villa, situata vicino alla Fosse Way, un’importante strada romana che collegava Exeter a Lincoln, è ora interamente interrata ed è iscritta nella Lista del Patrimonio Nazionale. Tuttavia, è anche registrata come “Patrimonio a rischio” a causa di interferenze da parte di una comunità di tassi protetti che ha scavato un fosso tra le rovine. La relazione tra la villa e il dodecaedro rinvenuto potrebbe fornire indizi importanti sul suo scopo e sulla sua funzione. (l’articolo prosegue sotto)

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Esposizione e futuro:
Il dodecaedro è ora esposto al National Civil War Center di Newark-on-Trent, attirando già numerose persone interessate alla sua storia affascinante. Inoltre, l’oggetto è stato presentato in queste ore della serie BBC “Digging for Britain”. Il Norton Disney History and Archaeology Group sta ora cercando fondi per un ulteriore scavo del sito della scoperta previsto per l’estate. L’obiettivo modesto di £1.000 è finalizzato a completare gli scavi delle trincee tre e quattro, con l’obiettivo di svelare ulteriori misteri legati a questa straordinaria scoperta archeologica. Finora, la raccolta fondi ha raggiunto £155, dimostrando l’interesse e il sostegno della comunità locale per la ricerca e la conservazione del patrimonio storico.

Cosa sono questi misteriosi oggetti
I dodecaedri romani sono affascinanti reperti archeologici rinvenuti in bronzo o, più raramente, in pietra, risalenti al periodo compreso tra il II e il IV secolo d.C. Questi enigmatici oggetti sono caratterizzati dalla forma di un dodecaedro, con dodici facce piatte pentagonali, ciascuna con un foro circolare di diametro variabile o, in alcuni casi, decorazioni senza fori.

Diffusione geografica
Più di cento di questi dodecaedri sono stati scoperti in diverse regioni, dall’est dell’Italia all’Ungheria, dal Galles alla Spagna, con la maggior concentrazione di ritrovamenti in Germania e in Francia. Le dimensioni variano dai 4 agli 11 cm, e alcuni esemplari sono stati trovati assieme a tesori in monete, suggerendo un possibile valore attribuito loro dai proprietari.

Teorie sull’utilizzo
Nonostante la loro diffusione geografica, la funzione esatta di questi oggetti rimane un mistero. Numerose ipotesi sono state avanzate nel corso degli anni:

1) Uso militare: alcuni suggeriscono che potrebbero essere stati utilizzati come strumenti per definire la dimensione ottimale delle armi romane, immersi in un fluido per migliorare la fabbricazione dei proiettili per le fionde. Tuttavia, la complessità di questa teoria e il ritrovamento in luoghi abitati sollevano dubbi sulla sua validità.

2) Uso ingegneristico: altri ipotizzano usi ingegneristici, come la calibratura dei tubi per il trasporto dell’acqua o come elementi di snodo nelle tubature. Il ritrovamento di manufatti senza fori supporta questa tesi, ma mancano evidenze concrete.

3) Uso tessile: c’è chi suggerisce che potrebbero essere stati utilizzati per tessere, date le protuberanze che potrebbero fornire un appiglio ai filati. Tuttavia, gli strumenti tessili noti dell’epoca differiscono da questi dodecaedri.

4) Uso cultuale: alcuni studiosi ipotizzano una funzione religiosa, con i dodici fori che simboleggerebbero i fenomeni cosmici. Questa teoria è supportata dal fatto che molti di questi oggetti sono stati trovati in aree in cui la cultura romana si fuse con quella celtica.

5) Calendario agricolo: una teoria avanzata nel 2010 suggerisce che potessero essere strumenti per determinare gli equinozi di primavera e autunno, legati al ciclo agricolo.

6) Strumento di misurazione: alcuni esperti ipotizzano che fossero utilizzati per misurare distanze, soprattutto per la suddivisione degli appezzamenti di terreno e a scopo militare. A puro livello di sensazione, a noi pare questa l’ipotesi che andrebbe indagata. Si tratterebbe pertanto di uno strumento per agrimensori e geometri, forse con altre funzioni che noi non conosciamo e che potrebbero aver reso l’oggetto polifunzionale, pur nella permanenza del settore del rilevamento.

Ipotesi controversa:
alcuni studiosi hanno suggerito che i dodecaedri potrebbero non essere di origine romana, ma appartenere ad altre culture, antecedenti o contemporanee, e siano stati erroneamente etichettati come “romani” solo perché trovati nei siti che facevano parte dell’Impero.

Conclusione
Nonostante le numerose teorie, il mistero dei dodecaedri romani persiste. Le loro molteplici dimensioni e la mancanza di evidenze concrete rendono difficile stabilire una spiegazione univoca per la loro funzione. Gli studiosi continuano a esplorare nuove ipotesi, contribuendo a mantenere viva l’intrigante incognita di questi affascinanti oggetti dell’antichità romana.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa