Paul Albert Bohrmann Horst, noto come Horst P. Horst, nasce il 14 agosto 1906 a Weißenfels in Germania da una famiglia della borghesia imprenditoriale. Nei suoi primi anni di formazione conosce Eva Weidemann che lo avvicina alle Avanguardie. Studia alla Hamburg Kunstgewerbeschule, ma presto decide di lasciare la sua patria per trasferirsi a Parigi, dove è assistente del grande Le Corbusier. Nella città della Senna incontra George Hoyningen-Huene che lo avvia alla fotografia, e lo introduce nella rivista Vogue, con la quale collaborerà per moltissimi anni. Nel 1932 nella galleria parigina La Plume d’Or si tiene la sua prima personale. La splendida recensione di Janet Flanner su The New Yorker gli conferisce in poco tempo la fama internazionale. Con suoi scatti immortali ferma nel tempo l’immagine di Bette Davis, di Noel Coward, Elsa Schiapparelli, Cole Porter e tanti altri ancora. Nel 1937 si trasferisce a New York dove conosce Coco Chanel diventando il fotografo della sua maison, al suo nome sono legate varie collezioni della stilista. Nel 1940 prende la cittadinanza americana, nel 1943 si arruola nell’esercito, fotografando “immagini di guerra”, che poi troveranno pubblicazione sulla Bevoir Castel. Ha l’onore di immortalare in foto storiche il presidente Harry S. Truman e alcune delle first-ladies degli anni che seguirono il secondo conflitto mondiale. Si trasferisce a Oyster Bay dove disegna e successivamente fa costruire la propria abitazione, ispirandosi alle bianche architetture della Tunisia. Successivamente su incarico di Diane Vreelan, editrice di Vogue, immortala il mondo dell’alta società, illustrando magistralmente gli articoli scritti dal compagno Valentin Lawford. Parallelamente inizia a viaggiare cogliendo e fermando immagini che sono entrate a far parte del bagaglio figurativo collettivo. Muore a Palm Beach (Florida) il 18 novembre 1999, all’età di 93 anni. E’ considerato e conosciuto come uno dei più noti fotografi glamour, ma la sua arte affonda le sue radici nel mondo lontano del classicismo greco e, compiendo un volo di millenni, anche nel Surrealismo. Horst sceglie di essere un fotografo distaccato dalle figure ritratte, rimanendo fuori dalle immagini, che appaiono quasi colte da un osservatore distante. La luce, complice la scelta del bianco e nero, gioca un ruolo fondamentale per l’artista, scavando e modellando le forme del corpo umano nella loro pura bellezza assoluta.
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Horts, visioni oniriche in un classico clic d'autore. La biografia, il video
Nel 1932 nella galleria parigina La Plume d’Or si tiene la sua prima personale. La splendida recensione di Janet Flanner su The New Yorker gli conferisce in poco tempo la fama internazionale. Con suoi scatti immortali ferma nel tempo l’immagine di Bette Davis, di Noel Coward, Elsa Schiapparelli, Cole Porter e tanti altri ancora. Il filmato