Vanessa Beecroft, nata a Genova nel 1969, ma residente a Los Angeles, è una delle poche autrici italiane che ha saputo conquistarsi un ruolo di prim’ordine nel panorama certo non facile dell’arte contemporanea internazionale.
Le sue performances negli spazi delle gallerie e dei musei più prestigiosi del mondo, tableaux vivent con schiere di ragazze nude o seminude, costrette all’immobilità in pose coreografiche che per ore le espongono all’occhio non sempre benevolo del pubblico, l’hanno resa celebre ovunque. Ma Vanessa Beecroft è anche un’interessante pittrice, che lavora spesso con figure monocrome, stese rapidamente e con linee sinuose, come ritagliate matissianamente. Questa a radice pittorica e figurativa su cui si fonda, di fatto, la pratica creativa della Beecroft. Appare infatti evidente, ammirando le opere pittoriche, quanto tutto il suo lavoro tragga origine dal disegno e dalla pittura. Esili corpi nudi, figurine smagrite accovacciate o nell’atto di camminare, di alzare le braccia, in pose apparentemente naturali che si distendono sull’intero foglio, tracciate con sottili segni a matita, poi acquerellati di giallo e arancione. Volti emaciati dai tratti appena accennati, dallo sguardo fisso e spettrale. Figure che trovano la loro ragione formale nel disegno moderno di tipo “espressionista”, nei corpi segnati dal desiderio e dalla nevrosi di Egon Schiele o nella sintesi e nella leggerezza del tratto matissiano.
E a ben pensarci, i corpi delle modelle protagoniste di performance e fotografie sono trattati secondo un alfabeto cromatico e compositivo che ha chiari rimandi al linguaggio della pittura; allo stesso modo abiti e capigliature trovano ispirazione a volte nelle atmosfere metafisiche di Giorgio de Chirico ed altre nella pittura antica, dal Rinascimento fiammingo fino a Botticelli e Piero della Francesca passando per i Preraffaelliti. Facendo inoltre della condizione femminile l’ampio territorio della sua ricerca estetica, Vanessa Beecroft utilizza il corpo della donna come materiale, e svolge nella sua narrazione espressiva alcuni dei nodi tematici più controversi della realtà sociale e culturale contemporanea, come il rapporto con il cibo e la sessualità e l’ossessione per la bellezza e la forma fisica. Il lavoro dell’artista è costruito attingendo da scultura, pittura, fotografia, cinema e teatro, tutti ambiti che le appartengono senza che la complessità delle opere possa essere ricondotta ad un’unica categoria. L’analisi delle opere pittoriche di Vanessa Beecroft è nel catalogo di una bella mostra tenutasi a Bergao ed edito da Electa, con un testo di Giacinto Di Pietrantonio, che affronta in maniera esaustiva la produzione pittorica dell’artista, ma prendendo in considerazione la quasi totalità del repertorio di dipinti e disegni che la Beecroft ha realizzato sino ad ora.
PER QUOTAZIONI E VIDEO DELLE PERFORMANCE DI VANESSA BEECROFT, CLICCARE SUL NOSTRO LINK, QUI SOTTO
www.stilearte.it/tag/vanessa-beecroft/
Vanessa Beecroft: dipinti
Vanessa Beecroft è anche un'interessante pittrice, che lavora spesso con figure monocrome, stese rapidamente e con linee sinuose, come ritagliate matissianamente. Questa a radice pittorica e figurativa su cui si fonda, di fatto, la pratica creativa della Beecroft. Appare infatti evidente, ammirando le opere pittoriche, quanto tutto il suo lavoro tragga origine dal disegno e dalla pittura