[G]li Etruschi sono ancora in grado di svelare antichi segreti e di raccontare storie straordinarie.
La città di Cortona, una delle più importanti Lucumonie Etrusche, in particolare in questi anni è stata in grado di proporre novità importanti per la comprensione della storia e della cultura etrusca.
A pochi anni dall’apertura del MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona) e della clamorosa scoperta dei due circoli orientalizzanti del Sodo, il Comune di Cortona, l’Accademia Etrusca e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con il sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo, della Banca Popolare di Cortona, dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e del Centro Fiere e Congressi di Arezzo, organizzarono un progetto espositivo che aveva fine di fare luce, in modo particolare, sui rapporti di forza nelle società etrusche, approfondendo ilpeso della donna nell’ambito decisionale.
La mostra Cortona. L’alba dei principi etruschi (corredata da catalogo scientifico), mise in evidenza i corredi del II Circolo funerario del Sodo, costituito da oltre 15 tombe intatte databili tra la fine del VII secolo e gli inizi del VI a.C. ed una serie di oggetti mai visti rinvenuti nei siti archeologici del territorio (dal palazzo principesco di Fossa del Lupo alla villa romana di Ossaia) esaminati sotto un nuovo punto di vista, quello del restauro.
La presentazione di tanti reperti inediti di età Orientalizzante, consentì di far luce sulle fasi più antiche di Cortona, quelle che addirittura precedono l’avvento dei principi (ecco quindi il richiamo all’alba, nel senso di inizio della loro cultura), benché, in realtà, se ne poterono cogliere anche i massimi sviluppi età arcaica (grazie a spettacolari rinvenimenti relativi a vecchi scavi mai pubblicati, provenienti dal tumulo II del Sodo) ed il progressivo smantellamento dell’identità e delle tradizioni, pur con certe resistenze, con l’avvento di Roma (come testimoniano i materiali della villa rustica di Ossaia).
Dalla mostra, composta da oltre 200 pezzi, emergeva con forza il ruolo della donna, protagonista all’interno della struttura sociale etrusca sia nelle sue prerogative di filatrice e tessitrice ma anche attenta agli equilibri di potere della società.
La mostra Cortona. L’alba dei principi etruschi confermò quanto già gli storici antichi avevano narrato di Cortona, ritraendola come una città multiculturale, con aspetti umbri, italici ed etruschi, ma aperta anche al fascino della cultura greca ed orientale, e ne spostò indietro la fondazione di quasi cento anni: una città antica di oltre 2700 anni.
Un popolo, quello etrusco, che già 27 secoli or sono dialogava e commerciava con la Grecia, il Medio Oriente, il Nord, insomma una società evoluta e strutturata.
Le grandi donne che orientavano i principi etruschi. Parità di sesso. Altro che…
Tra i duecento 200 provenienti dagli scavi di Cortona dai quali emerge con forza il ruolo della donna, protagonista all’interno della struttura sociale etrusca sia nelle sue prerogative di filatrice e tessitrice, che come garante degli equilibri di potere della società.