Nella pagina, le fotografie irlandesi di Emanuele Bernardelli Curuz
[D]opo un periodo dedicato allo stil life contemporaneo nel rapporto con gli schemi compositivi delle nature morte seicentesche, dopo l’esplorazione turneriana del cielo – in un confronto costante tra le matrici pittoriche e la realtà naturale – il giovane fotografo Emanuele Bernardelli Curuz (1989) esplora l’anima dell’Irlanda selvaggia, attingendo all’esperienza dell’estasi religiosamente primordiale nell’epifania dell’assoluto.
Il paesaggio irlandese,nella nettezza cristallina dei colori, nel tumultuoso mutamento della luce, offre squarci di assoluto, che il fotografo coglie in una dimensione di mistica della natura. Il raggio di sole che penetra tra i bracci di una croce celtica e che occhieggia, con sguardo acuto lo spettatore in una delle immagini che pubblichiamo in questa pagina, assegna a quella pietra che sovrasta una tomba, una connotazione sovrumana e antropomorfa al tempo stesso.
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La natura osserva, spia, segue gli intrusi lungo i tortuosi percorsi, si cela tra cespugli di rovi, ruderi e valanghe di nubi, angoli ombrosi, per rimanifestarsi all’improvviso. Emanuele Bernardelli Curuz capta sciamanicamente quel raggio, quel lucore eloquente e sovrumano, che riconsegna il mondo a una dimensione in cui naturale e sovrannaturale si fondono indissolubilmente. (ireland landscape)
Contatto mail con il fotografo:
emanuelebc989@gmail.com
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Il cielo d'Irlanda e l'anima celtica nelle fotografie
Il giovane fotografo Emanuele Bernardelli Curuz capta sciamanicamente quel raggio, quel lucore eloquente e sovrumano, che riconsegna il mondo a una dimensione in cui naturale e sovrannaturale si fondono indissolubilmente.