Il cuore ottocentesco della Sicilia nelle tele di Leto. Le quotazioni del pittore

Artista dalla personalità complessa e inquieta, spesso in fuga dalla Sicilia tra Napoli, Roma, Firenze, Parigi e infine Capri - che si rifugiò negli ultimi decenni della sua vita - Leto accolse nella sua produzione tanto le suggestioni giovanili di Lojacono quanto gli esiti moderni e nervosi della ‘pittura di macchia’ appresa nei suoi soggiorni fuori. dall’isola. Gratis: quanto vale un quadro di Antonino Leto

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Approdano a Marsala, nelle sale del Convento del Carmine, le tredici opere di Antonino Leto riunite dalla Fondazione Sicilia nell’esposizione “Un secolo, ma non si vede” per celebrare il centenario della morte dell’artista siciliano (Monreale 1844- Capri 1913).
La mostra, visitabile fino al 26 gennaio con ingresso gratuito, giunge da Palazzo Branciforte di Palermo, dove è stata esposta dal mese di maggio, ed è una pregevolissima collezione di olii realizzati nell’ultimo scorcio dell’Ottocento. Accompagna l’allestimento una selezione di documenti bibliografici e d’archivio con cui si ricostruisce l’evoluzione dell’arte del pittore, celebre per le sue vedute e i paesaggi marini popolati di pescatori e fanciulle immortalate nella calda luce del sole siciliano e colte nella semplicità dei gesti quotidiani. Fra le opere in mostra, dove insolitamente figura anche un soggetto mitologico (“La fanciullezza di Zeus”, 1877), due in particolare hanno per protagonista il territorio di Trapani: sono la “Veduta dello Stabilimento Florio” (1865-70) di Marsala e “La Mattanza a Favignana” (1887), un documento storico, prima ancora di essere opera d’arte, stupefacente per qualità formale e pathos. Tutti i dipinti appartengono alla Fondazione Sicilia.
Artista dalla personalità complessa e inquieta, spesso in fuga dalla Sicilia tra Napoli, Roma, Firenze, Parigi e infine Capri – che si rifugiò negli ultimi decenni della sua vita – Leto accolse nella sua produzione tanto le suggestioni giovanili di Lojacono quanto gli esiti moderni e nervosi della ‘pittura di macchia’ appresa nei suoi soggiorni fuori dall’isola.
Giungono così a Marsala opere che al territorio di Trapani sono strettamente legate. Il nuovo allestimento presso le sale del Convento del Carmine, sede dell’Ente Mostra di Pittura Contemporanea, riveste un ulteriore significato per il rapporto che legava Leto a Ignazio Florio, che dell’artista fu protettore e committente sin dalla sua giovinezza.
“Un secolo, ma non si vede”
Antonino Leto nelle collezioni della Fondazione Sicilia
Marsala, Convento del Carmine
29 novembre 2013 > 26 gennaio 2014


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