Il Rolex di 2000 anni fa. 5 centimetri di altezza. D’avorio. Focus sull’orologio portatile solare pisano

Il materiale con cui è stato realizzato, l'avorio di elefante, lo rende il secondo quadrante di questo tipo finora noto in letteratura, insieme a un altro esemplare di età tolemaica proveniente da Tanis, nel Delta egiziano, ricavato da un dente di ippopotamo. Finora sono 19 gli orologi in miniatura ritrovati e risalenti all'età greco-romana e quello di Pisa è l'unico in avorio di elefante

Un reperto d’avorio. Un gingillo che, quando fu ritrovato negli anni Novanta, a Pisa, non distante dalla torre pendente, durante lo scavo, in piazza dei Miracoli, di una domus romana suscitò attenzione, ma risultò d’uso incomprensibile. Oggi si è invece fatta piena luce sullo strano blocco eburneo, lavorato, minuscolo – è alto soltanto 5 centimetri – databile tra metà del II secolo a.C. e fine del I secolo a.C. Era un orologio solare portatile. Cioè una sorta di elegantissima meridiana che poteva essere portata in “tasca” dal proprietario , estratta, direzionata verso il sole. E letta. Un pezzo unico, probabilmente un simbolo della ricchezza del suo proprietario. Insomma: un Rolex di più di 2000 anni fa. Lo studio sul singolare oggetto è stato svolto, nell’ambito dell’università di Pisa, dell’archeologo Emanuele Taccola, dello storico Filippo Battistoni, d Jérome Bonnin (Università di Lilla 3) e Denis Savoie (Syrte, Observatoire de Paris, Universcience). Gli ultimi due sono tra i massimi esperti internazionali di gnomonica e misurazione del tempo nel mondo greco-romano.
“L’orologio è molto piccolo – spiega l’ateneo – con un’altezza e una larghezza di poco più di 5 cm e la griglia oraria conservata in modo eccellente, tanto che è ancora possibile misurare, anche se non con precisione, il tempo. Inoltre il materiale con cui è stato realizzato, l’avorio di elefante, lo rende il secondo quadrante di questo tipo finora noto in letteratura, insieme a un altro esemplare di età tolemaica proveniente da Tanis, nel Delta egiziano, ricavato da un dente di ippopotamo. Finora sono 19 gli orologi in miniatura ritrovati e risalenti all’età greco-romana e quello di Pisa è l’unico in avorio di elefante”.
L’orologio, dicono gli studiosi, non avrebbe però potuto funzionare correttamente alla latitudine di Pisa perchè impostato, probabilmente anch’esso, sui mutamenti della posizione del sole, in terra africana. Ma è possibile pensare che esso potesse essere “sincronizzato” – grazie a qualche spessore, con le meridiane toscane?
Per girare l’orologio e osservarlo come desideriamo, cliccare sul link, qui sotto. Con mouse o freccette potremo vederlo in ogni sua parte. In 3d
visual.ariadne-infrastructure.eu/3d/209668e17d36f95e7e6a0d4ebf019fad

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Maurizio Bernardelli Curuz
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