Infila la testa in questo buco su una collina del Friuli Venezia Giulia. Le straordinarie meraviglie scoperte al di là. Guardatele

Il luogo è stato inserito ora nella mappa della Regione ed è ancora oggetto di studio. Il video della scoperta. Il ricordo di un amico. Nell'oscurità, la luce e la meraviglia

Grotta Sancin/Sancinova, foto Peter Gedei e Claudio Bratos

Un piccolo varco conduce a un’enorme bellezza. Cattedrali “gotiche” realizzate dai depositi d’acqua nelle cavità carsiche, fiori di pietra che si accendono all’improvviso, nei petali diafani.


Una scoperta recente, quella della grotta Sancin/Sancinova Jama entrata a far parte ufficialmente del Catasto speleologico del Friuli Venezia Giulia, centro di raccolta dati, studi e divulgazione del patrimonio speleologico, delle aree carsiche e degli acquiferi carsici del territorio, gestito dal Servizio geologico di RegioneFVG in stretta collaborazione con gli Enti di ricerca ed i gruppi e le associazioni speleologiche regionali.

“Scoperta nel 2021 dagli speleologi Claudio Bratos e Mauro Kraus, e dedicata alla memoria di Stojan Sancin, storico capogruppo dello JOSPDT (Jamarski Odsek Slovenskega Planinskega Drustva Trst) e assiduo esploratore delle grotte slovene, la cavità, che si apre tra Padriciano e Basovizza, ha inizio con un breve passaggio in discesa, frutto dello scavo praticato seguendo una corrente d’aria. – scrive la Regione Friuli Venezia Giulia – Si apre quindi una serie di pozzetti, spesso inclinati, che portano – con un dislivello complessivo di 80 metri, a raggiungere la grande caverna. Questo ampio vano presenta una lunghezza di 133 metri, una larghezza massima di 100 metri, per un’altezza media di 40 metri. Son presenti masse e detriti ma anche vari e interessanti esempi di concrezionamento e alcuni alti camini. Le operazioni di esplorazione e conseguente rilevamento sono ancora in corso ed è bene ricordare che l’ingresso è consentito solo perché la grotta si sviluppa su pozzi verticali da affrontare con attrezzature e tecniche speleologiche”.
I fiori di pietra documentati nella grotta nascoso grazie al rimbalzo e allo schizzo delle gocce che cadono nella grotta, filtrando nel terreno carsico. Poichè lo schizzo non finisce sempre dalla stessa parte, la concrezione prende la forma di una corolla.

IL VIDEO DELLE GIORNATA DELLA SCOPERTA DELLA GROTTA

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia